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Gazzetta Medica Italiana Archivio per le Scienze Mediche 2013 June;172(6):549-52
Copyright © 2013 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Linfoadenopatia da silicone in seguito a rottura di protesi mammaria
Villois P., Tricarico M., Gruden G., Cavallo Perin P.
Department of Medical Science, University of Turin, Turin, Italy
Le protesi mammarie in silicone hanno un involucro di silicone riempito con gel viscoso dello stesso materiale. La possibilità che l’impianto di protesi mammarie in silicone abbia degli effetti sistemici deleteri è ancora materia di discussione; al contrario, è ben documentato il possibile verificarsi di complicanze locali, come la contrattura della protesi e la sua rottura. La rottura della protesi, che è spesso asintomatica, determina una fuoriuscita intracapsulare o extracapsulare del gel di silicone. Sono stati riportati casi sporadici di rotture di protesi mammarie con diffusione sistemica di silicone; tuttavia, i meccanismi e le conseguenze della migrazione sistemica del silicone sono ancora poco noti. Riportiamo qui il caso di una donna di 70 anni che ha avuto una pericardite acuta idiopatica con ispessimento anteriore del pericardio e modesto versamento pericardico e concomitante linfadenopatia da silicone. In particolare, la paziente, che si era sottoposta 35 anni prima ad impianto bilaterale di protesi mammarie in silicone a scopo estetico, mostrava rottura bilaterale delle protesi mammarie, linfonodi reattivi omolaterali sia mammari che ascellari ed infine linfadenopatia bilaterale della catena mammaria interna. Uno dei linfonodi ascellari aveva allo studio ecografico un aspetto a “tempesta di neve”, considerato patognomonico della adenopatia da silicone. Dopo la rimozione chirurgica di entrambe le protesi mammarie, si é osservata una completa remissione sia della pericardite che della linfoadenopatia reattiva. Questo caso clinico sottolinea l’importanza dello screening delle rotture silenti e della rapida rimozione chirurgica della protesi quando se ne documenta la rottura.