Home > Riviste > Acta Phlebologica > Fascicoli precedenti > Acta Phlebologica 2011 August;12(2) > Acta Phlebologica 2011 August;12(2):91-7

ULTIMO FASCICOLO
 

JOURNAL TOOLS

Opzioni di pubblicazione
eTOC
Per abbonarsi
Sottometti un articolo
Segnala alla tua biblioteca
 

ARTICLE TOOLS

Estratti
Permessi
Share

 

ARTICOLI ORIGINALI   

Acta Phlebologica 2011 August;12(2):91-7

Copyright © 2011 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

Studio comparativo preliminare sull’effetto delle calze compressive Nexus-es® nell’insufficienza venosa cronica degli arti inferiori

Graci C.

Centro Sudi Flebologico Terme di Casciana, Casciana Terme, Pisa, Italy


PDF


Obiettivo. L’insufficienza venosa cronica rappresenta un importante problema sanitario a causa della sua notevole prevalenza e dei suoi elevati costi diretti e indiretti. Le calze compressive rappresentano un cardine dell’approccio conservativo all’insufficienza venosa cronica, ma nella pratica clinica quotidiana l’aderenza al trattamento non è ottimale a causa della scomodità. L’obiettivo dello studio è verificare se un livello di compressione inferiore, ottenuto con calze preparate con una speciale fibra tessile brevettata che contiene molecole di metalli nobili, leggeri, Nexus-es®, possa ottenere gli stessi risultati di una calza a più elevato grado di compressione.
Metodi. Quaranta pazienti con insufficienza venosa cronica I, II afferenti allo stesso centro flebologico, sono stati randomizzati in due gruppi omogenei: 20 hanno utilizzato una calza compressiva Nexus-es® 15 mmHg e 20 una calza in normale tessuto elastico 25 mmHg, indistinguibile per i pazienti.
Risultati. Come atteso, dopo sei mesi di trattamento sono stati dimostrati miglioramenti in entrambi i gruppi; sia nei segni clinici come edema e dilatazione del circolo venoso superficiale, che a livello sintomatologico (senso di pesantezza), e nei parametri misurati alla reografia a luce riflessa. Il miglioramento era sovrapponibile nei due gruppi; ma nel gruppo di studio il risultato positivo è stato ottenuto con un livello di compressione inferiore (15 mmHg invece di 25 mmHg). Nel corso dello studio non sono stati registrati né riferiti eventi avversi.
Conclusioni. I dati preliminari raccolti in questo studio mostrano un risultato sovrapponibile ottenuto nel gruppo di studio con un livello di compressione inferiore rispetto al gruppo di controllo, probabilmente attraverso un miglioramento degli scambi tessutali e dell’ossigenazione. Nella pratica clinica quotidiana tutto questo si traduce in una compliance migliore e quindi una migliore aderenza alla terapia.

inizio pagina