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REVIEW   

Giornale Italiano di Dermatologia e Venereologia 2010 August;145(4):433-44

Copyright © 2010 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

Revisione basata sull’evidenza della terapia della dermatite periorale

Hall C. S., Reichenberg J.

Department of Dermatology, University of Texas Medical Branch, Austin, TX, USA


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La dermatite periorale si presenta come un’eruzione di papule eritematose, pustole e papulo-vesciche, principalmente riscontrata nelle donne di giovane età. Le tetracicline per via orale sono state considerate il trattamento di prima linea per anni. Tuttavia, recenti pubblicazioni hanno dimostrato l’efficacia di agenti più nuovi. Gli autori hanno realizzato una review dei dati disponibili al fine di determinare la forza dell’evidenza che supporta le terapie pubblicate. È stata effettuata una ricerca nelle biblioteche elettroniche Pubmed e Cochrane per tutti i casi, per serie di casi e per trial clinici pubblicati in lingua inglese che hanno a che fare con il trattamento della dermatite periorale. La maggior parte delle dermatiti periorali è auto-limitante, se vengono interrotte le possibili recrudescenze dovute a cosmetici o a corticosteroidi topici (“terapia zero”). Numerosi trial supportano l’utilizzo di tetracicline per via orale come trattamento di prima linea, dal momento che queste riducono fortemente il tempo di risoluzione delle papule. Anche l’eritromicina topica riduce il tempo di risoluzione, tuttavia non allo stesso modo. Il pimecrolimus topico non riduce il tempo di risoluzione completa, pur riducendo rapidamente la gravità della manifestazione clinica, in modo particolare se è stato effettuato un precedente trattamento con corticosteroidi. L’evidenza che supporta il metronidazolo topico, che è frequentemente utilizzato per il trattamento della dermatite periorale nei bambini, è relativamente debole, e sostenuta esclusivamente da una serie di casi clinici e da un trial che mostra un suo effetto inferiore alle tetracicline. L’evidenza supporta in maniera più forte l’efficacia della “terapia zero”, del pimecrolimus topico, delle tetracicline per via orale e dell’eritromicina topica.

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