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REVIEW
Minerva Pediatrica 2008 April;60(2):235-47
Copyright © 2008 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Prospettive future della terapia dell’asma nel bambino
Tosca M. A., Villa E., Rossi G. A.
Unità Ospedaliera di Pneumologia IRCCS Giannina Gaslini, Genova, Italia
La terapia dell’asma si articola in tre momenti fondamentali: la prevenzione primaria, la prevenzione secondaria ovvero il controllo della flogosi e dei sintomi correlati e la prevenzione terziaria o il trattamento delle fasi precoci del remodeling. Per quanto concerne la prevenzione primaria rimane auspicabile l’allattamento materno per i primi 4 mesi di vita, la profilassi ambientale, la prevenzione delle infezioni respiratorie e dell’esposizione al fumo passivo. Recenti evidenze suggeriscono un possibile ruolo protettivo svolto dalla dieta ricca di alimenti vegetali, di vitamine e di pre-probiotici. Per quanto concerne la prevenzione secondaria, possono essere utilizzati farmaci quali gli antistaminici, gli antileucotrienici e gli steroidi topici che possono essere utilizzati anche in associazione a seconda delle caratteristiche cliniche del paziente. Tra le nuove prospettive terapeutiche si inseriscono gli anticorpi monoclinali anti IgE ed altri in via di studio, tra cui anticorpi monoclonali umanizzati diretti contro citochine proflogogene; allergeni chimerici che bloccano i recettori mastocitari; interleuchine ricombinanti con attività “anti-infiammatoria” o “anti-allergica”; espansione in vitro dei linfociti T con funzione regolatoria (T reg) e successiva re-infusione nella circolazione ematica del paziente. Nuovi approcci sperimentali riguardano possibili farmaci ricavati da tecniche di ingegneria molecolare per il controllo dell’infiammazione allergica. Nell’ambito della prevenzione e del controllo dei sintomi di natura allergica dobbiamo ricordare l’immunoterapia specifica che, soprattutto in campo pediatrico, trova sempre maggiori consensi in termini di efficacia e sicurezza e viene contemplata nelle nuove linee guida ARIA e GINA. Infine nell’ambito della prevenzione terziaria ovvero del cosiddetto “remodeling” si collocano nuovi approcci terapeutici quali il Montelukast in grado di controllare la proliferazione dei fibroblasti e la loro trasformazione in miofibroblasti e gli inibitori delle fosfodiesterasi. Interessante, infine, sembra essere l’impiego di antagonisti, peptidici e non, dei recettori B2 per la Bradichinina.