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REVIEW   

Minerva Ginecologica 2007 October;59(5):529-41

Copyright © 2007 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

La terapia ormonale sostitutiva nelle pazienti operate per carcinoma della mammella

Mueck A. O. 1, Rabe T. 2, Kiesel L. 3, Strowitzki T. 2

1 University Women’s Hospitals of Tuebingen, Tuebingen, Germany 2 University Women’s Hospitals of Heidelberg, Heidelberg, Germany 3 University Women’s Hospitals of Muenster, Muenster, Germany


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Sono disponibili i dati di 4 studi prospettici randomizzati e di almeno 15 studi osservazionali che hanno valutato la terapia di sostituzione ormonale (hormone replacement therapy, HRT) dopo carcinoma della mammella. Solamente lo studio Hormonal replacement therapy After Breast cancer: Is It Safe (HABITS) ha evidenziato un aumento del rischio di recidiva. Questo è probabilmente associato con il numero relativamente elevato di pazienti in trattamento HRT dopo carcinoma positivo al recettore per gli estrogeni, così come all’utilizzo preferenziale di preparazioni combinate di estrogeni/progestinici. Come ben noto, la principale responsabile della probabilità di avere una maggiore frequenza di diagnosi di carcinoma alla mammella sembra essere soprattutto la componente progestinica. Tuttavia, in tutti gli studi che hanno valutato l’HRT dopo carcinoma della mammella, il numero delle pazienti era basso. Di conseguenza, l’HRT dovrebbe essere utilizzata solo se le alternative quali le fitopreparazioni specificamente non controindicate o gli inibitori del reuptake della serotonina non sono efficaci. Questo principalmente per motivi legali. Secondo i criteri medici, i dati relativi alle alternative sembrano essere persino più dispersivi, dal momento che molte importanti quesiti importanti restano senza risposta, come quelli relativi agli effetti collaterali e ai rischi o quelli riguardanti le interazioni con la terapia ormonale adiuvante.

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