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Minerva Chirurgica 2012 February;67(1):77-85
Copyright © 2012 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Resezione polmonare per carcinoma polmonare non a piccole cellule dopo angioplastica coronarica profilattica: risultati a breve e lungo termine
Voltolini L. 1, Rapicetta C. 1, Luzzi L. 1, Paladini P. 1, Ghiribelli C. 1, Scolletta S. 2, Fineschi M. 2, Gotti G. 1 ✉
1 Unit of Thoracic Surgery, University Hospital of Siena, Siena, Italy; 2 Unit of Cardiothoracic Anesthesia, University Hospital of Siena, Siena, Italy; 3 Unit of Cardiovascular Intervention University Hospital of Siena, Siena, Italy
Obiettivo. Recenti studi hanno riportato un’elevata incidenza di trombosi perioperatoria intra-stent con infarto del miocardio (IM) in pazienti sottoposti a chirurgia non cardiaca subito dopo l’angioplastica coronarica e l’impianto di stent. Sono stati analizzati i risultati a breve e lungo termine della chirurgia per il carcinoma polmonare non a piccole cellule (non-small cell lung cancer, NSCLC) dopo l’angioplastica coronarica preventiva e l’impianto di stent.
Metodi. Sono stati analizzati i dati prospettici raccolti dal 2001 al 2008 relativamente alle complicanze postoperatorie e alla sopravvivenza a lungo termine di 16 pazienti consecutivamente sottoposti a una resezione polmonare maggiore per NSCLC dopo angioplastica coronarica e impianto di stent per coronaropatia severa. Sono stati posizionati rispettivamente uno o due stent non medicati rispettivamente nel 75% e nel 25% dei casi. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a 4 settimane di terapia antiaggregante, che è stata interrotta 5 giorni prima dell’intervento chirurgico e sostituita da eparina a basso peso molecolare. I pazienti sono stati mantenuti sedati e intubati per le prime 12 ore del periodo postoperatorio.
Risultati. Non vi sono stati decessi postoperatori nè IM. Un paziente ha presentato un’embolia polmonare con moderato rilascio di troponina ed è stato sottoposto a coronarografia che ha mostrato la pervietà dello stent. Due pazienti hanno sviluppato complicanze emorragiche: emotorace con necessità di revisione del cavo pleurico in un caso ed emorragia gastrica con necessità di trasfusione nell’altro caso. Ad un follow-up medio di 30 mesi (range: 3-95), nessun paziente ha avuto segni o sintomi di ischemia miocardica; 5 pazienti (31%) sono deceduti, soprattutto a causa di metastasi a distanza (4 pazienti). Il tasso di mortalità a 5 anni è stato del 53%.
Conclusioni. Contrariamente ai precedenti studi, la resezione polmonare dopo angioplastica coronarica preventiva e impianto di stent rappresenta un trattamento sicuro ed efficace per il NSCLC in pazienti affetti da cardiopatia ischemica. L’applicazione di un protocollo perfezionato potrebbe essere il fattore chiave per i migliori risultati ottenuti.