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Italian Journal of Vascular and Endovascular Surgery 2004 March;11(1):19-24

Copyright © 2005 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

Aneurysm of the carotid artery: hybrid endovascular treatment

Calabrese E., Rashad N., Barbera G., Quattrone C., Calabretta L., Pellegrino O.

Vascular Surgery, The National Center for Limb Salvage, Pavia, Italy


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Scopo di questo studio è stata la descrizione di una procedura ibrida endovascolare di stending della carotide, che utilizza uno shunt artero-venoso con inversione di flusso come sistema di protezione cerebrale. Un paziente, di 74 anni, affetto da attacchi ischemici transitori (transient ischemic attacks, TIA) frequenti, è stato precedentemente sottoposto a endoarterectomia carotidea sinistra con patch di allargamento in safena e ha ora sviluppato dilatazioni aneurismatiche, riempite parzialmente da trombi morbidi ad alto rischio embolico. È stato inserito un introduttore in arteria carotide di sinistra attaverso una piccola incisione alla base del collo. Questo è stato poi connesso a un 2° introduttore in vena femorale, al fine di formare uno shunt A-V ad alto flusso. L’arteria carotide comune è stata temporaneamente clampata ed è stato inserito un carotid Wallstent in arteria carotide interna e lungo la biforcazione. Uno stent ricoperto Wallgraft è stato poi inserito sequenzialmente al 1° stent, nella carotide comune, per completare l’esclusione del pseudoaneurisma causato dal cedimento del patch venoso. La protezione cerebrale durante la parte critica della procedura è stata garantita dallo shunt A-V e dall’inversione di flusso in carotide interna e non si sono osservate complicanze neurologiche. Il controllo TAC e angiografico eseguito a 1 anno dalla procedura ha mostrato pervietà degli stent sequenziali inseriti e il paziente non ha riportato ulteriori episodi di TIA. Procedure ibride, con puntura diretta e clampaggio dell’arteria carotide, seguite da shunt A-V, possono fornire un buon accesso per lo stenting carotideo ad alto rischio e offrire un’adeguata protezione da embolie cerebrali durante le procedure di dilatazione e di stenting.

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