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Italian Journal of Vascular and Endovascular Surgery 2004 March;11(1):13-7
Copyright © 2005 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Patency of infrainguinal bypass grafts after endovascular treatment of distal anastomotic steno-obstructive lesions
Costantini A., Domanin M., Crippa M., Molinari A, ARolli A., Gotti A., Agrifoglio G.
Department of Vascular Surgery and Angiology University of Milan, Milan, Italy
Obiettivo. La complicanza tardiva più frequente degli interventi di bypass sottoinguinale è rappresentata dalla trombosi, dovuta, soprattutto, all’iperplasia miointimale o all’evoluzione della malattia aterosclerotica a livello dell’anastomosi distale. Il trattamento endovascolare può costituire l’indicazione di prima scelta di queste lesioni, in considerazione soprattutto della difficoltà che presentano i reinterventi in tale sede.
Metodi. Nel periodo gennaio 1999-giugno 2001, 19 pazienti sono stati sottoposti a 20 interventi di trombectomia di bypass sottoinguinale e a trattamento endovascolare di lesioni singole steno-occlusive dell’anastomosi distale con lunghezza compresa tra 1,5-2 cm. L’angioplastica transluminale percutanea dell’anastomosi distale è stata eseguita in 11 casi di bypass alloplastico femoro-popliteo e in 9 casi di bypass sottogenicolare in vena safena autologa (6 bypass femoropoplitea bassa; 2 bypass femoro-tibiale posteriore; 1 bypass femoro-peroniero). Uno stent è stato posizionato in 8 casi di bypass femoro-popliteo (72,7%) e in 6 casi di bypass sottogenicolare (66,6%). Il tempo intercorso dall’intervento primario è stato di 13,8 mesi (2-84 mesi).
Risultati. L’analisi statistica calcolata con test di Kaplan-Meyer ha evidenziato una pervietà totale immediata del 100% e del 61,1% a 36 mesi, con salvataggio dell’arto del 95% a 36 mesi (è stata eseguita una sola amputazione di coscia 6 mesi dopo intervento di trombectomia e stenting di bypass femoro-peroniero). In particolare la pervietà primaria a 36 mesi risulta del 55,5% nel distretto sopragenicolare e del 66,6% nel distretto sottogenicolare (p< 0,7% NS). È stata evidenziata, inoltre, la reocclusione del bypass dopo stenting dell’anastomosi distale in 2 casi (25%) nel distretto sopragenicolare e in 3 casi (50%) nel distretto sottogenicolare (p< 0,7 NS).
Conclusioni. Alla luce dei risultati di pervietà primaria e di salvataggio dell’arto, le procedure endovascolari eseguite come trattamento delle lesioni anastomotiche singole e di breve estensione causa di trombosi dei bypass sottoinguinali possono rappresentare una valida alternativa alle procedure chirugiche tradizionali di redo surgery in considerazione delle difficoltà tecniche che queste comportano in aree a elevata componente cicatriziale.