Home > Riviste > Italian Journal of Vascular and Endovascular Surgery > Fascicoli precedenti > Giornale Italiano di Chirurgia Vascolare 2002 December;9(4) > Giornale Italiano di Chirurgia Vascolare 2002 December;9(4):389-99

ULTIMO FASCICOLO
 

JOURNAL TOOLS

Opzioni di pubblicazione
eTOC
Per abbonarsi
Sottometti un articolo
Segnala alla tua biblioteca
 

ARTICLE TOOLS

Estratti
Permessi
Share

 

CASI CLINICI   

Giornale Italiano di Chirurgia Vascolare 2002 December;9(4):389-99

Copyright © 2003 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese, Italiano

Tecnica endovascolare come trattamento di scelta nelle complicanze da Port-a-Cath

Rivellini C. 1, Ventura M. 1, Gallucci M. 2, Marsili L. 2, Spartera C. 1

1 Chair and Specializing School of Vascular Surgery University of L’Aquila, L’Aquila, Italy 2 Department of Imaging Diagnostics University of L’Aquila, L’Aquila, Italy


PDF


L’uso di cateteri venosi centrali (CVC) tipo Port-a-Cath, nonostante la semplicità e la sicurezza della tecnica di posizionamento e la notevole durata nel tempo del catetere, non è affatto esente da complicanze. Tra queste ricordiamo la puntura con l’accidentale incannulamento del segmento arterioso adiacente alla vena da utilizzare ed il distacco o la frattura con o senza embolizzazione del catetere. La chirurgia endovascolare può essere efficacemente utilizzata come tecnica di scelta nel trattamento di queste rare complicanze che altrimenti richiederebbero una riparazione con chirurgia tradizionale, certamente più impegnativa e rischiosa per il paziente. Riportiamo 3 casi di complicanze da Port-a-Cath. In 1 paziente il catetere era stato erroneamente posizionato a livello dell’arteria succlavia destra; negli altri 2 casi si era verificato il distacco e la migrazione in atrio destro di un frammento del catetere. Il primo caso è stato risolto con la rimozione del catetere ed il contemporaneo posizionamento di un’endoprotesi in arteria succlavia tramite un accesso chirurgico transascellare omolaterale; negli altri 2 casi si è ottenuto il recupero del frammento di catetere embolizzato mediante un dispositivo tipo Goose-Neck introdotto attraverso un accesso venoso percutaneo femorale. In tutti i casi la procedura, caratterizzata dalla ridotta invasività, è stata portata a termine senza complicanze e con un minimo disagio per i pazienti. La chirurgia endovascolare nel trattamento di alcune complicanze da Port-a-Cath può essere considerata la tecnica di scelta. Essa, infatti, si è dimostrata una metodica efficace e sicura nel risolvere questo tipo di complicanze, difficilmente affrontabili con la chirurgia tradizionale.

inizio pagina