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ARTICOLI ORIGINALI   

Giornale Italiano di Chirurgia Vascolare 2002 December;9(4):369-79

Copyright © 2003 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese, Italiano

Trattamento endovascolare delle lesioni steno-ostruttive dell’asse arterioso iliaco in 312 pazienti. Confronto tra PTA semplice e con stent nella pervietà a distanza

Bianchi P., Mainente A., Cusmai F., Casana R., Occhiuto M., Dalainas I., Stegher S., Nano G., Malacrida G., Tealdi G.

I Operating Unit and Department of Vascular Surgery «Edmondo Malan» Centre for the Study and Treatment of Cardiovascular Diseases Istituto Policlinico San Donato University of Milan, San Donato Milanese, Milan, Italy


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Obiettivo. Questo studio retrospettivo esamina i risultati a distanza dell’angioplastica transluminale percutanea (PTA), applicata al trattamento della patologia steno-ostruttiva dell’asse arterioso iliaco, confrontando il tasso di pervietà a 24 mesi tra le procedure realizzate senza e con l’impiego di stent.
Metodi. Tra il giugno 1997 e il luglio 2001 abbiamo trattato 312 pazienti (249 di sesso maschile e 63 di sesso femminile) mediante PTA iliaca, associata o meno a stenting, e studiato la pervietà immediata ed a distanza di 24 mesi delle arterie trattate con i 2 tipi di procedura sulla base del quadro clinico, dell’esame obiettivo, di un esame eco color-Doppler eseguito dopo 2, 6, 12 mesi ed annualmente e di un eventuale esame arteriografico in caso di dubbio o di accertata complicanza.
Risultati. Non si sono dimostrate differenze significative nella pervietà immediata tra i 2 tipi di procedura. Ad una distanza media di 24 mesi la percentuale cumulativa di pervietà per la PTA semplice è risultata del 58,23%, mentre è risultata del 78,54% per la PTA con stent, associata o meno ad un atto chirurgico (angioplastica transluminale intraoperatoria o ATI).
Conclusioni. I risultati ottenuti dalla nostra casistica si allineano con i risultati della Letteratura internazionale, che evidenziano come l’utilizzo dello stent conferisca maggiori garanzie di pervietà a distanza nel trattamento delle lesioni del distretto iliaco, in particolare di quello dell’arteria iliaca comune più che dell’arteria iliaca esterna, rispetto alla sola dilatazione con il palloncino, consentendo oltremodo l’ampliamento delle indicazioni del trattamento endovascolare anche a quelle lesioni che, per la loro pluralità, lunghezza e complessità, non sono altrimenti trattabili con la PTA semplice.

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