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ORIGINAL ARTICLE
Journal of Radiological Review 2020 January-February;7(1):12-20
DOI: 10.23736/S2723-9284.19.00236-5
Copyright © 2019 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano, Inglese
Studio di risonanza magnetica della condropatia femoro-tibiale con sequenze T2* Map
Francesca CORSINI 1 ✉, Giovanni MARCHETTO 1, Filippo CANDEO 2, Susi OSTI 3, Massimo FAVAT 1
1 ULSS 5 Polesana, Rovigo, Italy; 2 Orthopedic Trauma Center APSS, Pozza di Fassa, Trento, Italy; 3 Istat, Venice, Italy
OBIETTIVO: L’identificazione precoce della degenerazione cartilaginea nei pazienti sintomatici sottoposti a risonanza magnetica (RM) articolare del ginocchio è clinicamente importante per instaurare un adeguato e altrettanto precoce intervento terapeutico per alleviare i sintomi e rallentare o addirittura fermare il tasso di degenerazione articolare. L’imaging RM per l’identificazione delle disomogeneità cartilaginee utilizza generalmente, nei protocolli standard, sequenze Fast Gradient Echo T2* (FGRE T2*), che hanno però una bassa sensibilità nel rilevamento delle alterazioni in fase precoce. Per meglio evidenziare i cambiamenti nella cartilagine articolare, diagnosticare la malattia in fase precoce ed eseguire il follow-up post trattamento si possono utilizzare tecniche quantitative come le sequenze T2* Map. L’identificazione precoce della degenerazione cartilaginea nei pazienti sintomatici sottoposti a risonanza magnetica (RM) articolare del ginocchio è clinicamente importante per instaurare un adeguato e altrettanto precoce intervento terapeutico per alleviare i sintomi e rallentare o addirittura fermare il tasso di degenerazione articolare. L’imaging RM per l’identificazione delle disomogeneità cartilaginee utilizza generalmente, nei protocolli standard, sequenze Fast Gradient Echo T2* (FGRE T2*), che hanno però una bassa sensibilità nel rilevamento delle alterazioni in fase precoce. Per meglio evidenziare i cambiamenti nella cartilagine articolare, diagnosticare la malattia in fase precoce ed eseguire il follow-up post trattamento si possono utilizzare tecniche quantitative come le sequenze T2* Map.
METODI: In un periodo di 6 mesi sono state esaminate 21 articolazioni di 19 soggetti sintomatici (11 F e 8 M; età media 53 anni) con sospetto clinico di condropatia, dei quali sono state registrate le caratteristiche anamnestiche e cliniche. L’imaging MR è stato eseguito a 1.5 T utilizzando un protocollo di routine con l’aggiunta di una sequenza T2* Map sul piano sagittale. Le immagini sono state esaminate in doppio cieco da un Radiologo esperto in radiologia muscoloscheletrica che ha determinato la presenza o l’assenza di lesioni cartilaginee su ciascuna superficie articolare, prima usando il protocollo MR di routine da solo e poi utilizzando il protocollo MR di routine con le Mappe T2.
RISULTATI: La sequenza T2* Map ha dimostrato maggior sensibilità diagnostica per le alterazioni precoci rispetto alla FGRE T2*: con quest’ultima la maggior parte delle lesioni riscontrate è stata classificata come di grado lieve-intermedio mentre con la prima la maggior parte delle lesioni è stata classificata di grado più avanzato (P value <0.05). L’esito dell’esame RM ha confermato inoltre i segni di flogosi articolare nei pazienti inviati con sospetto clinico di condropatia.
CONCLUSIONI: La sequenza T2* MAP si è dimostrata uno strumento valido, riproducibile e più affidabile della FGRE T2* nella diagnosi precoce dei pazienti affetti da condropatia femoro-tibiale. La concordanza clinico-radiologica si è dimostrata molto elevata, permettendo così di orientare maggiormente lo Specialista nella formulazione di una conclusione diagnostica e terapeutica.
KEY WORDS: Risonanza magnetica; Condropatia femoro-tibiale; Malattie della cartilagine