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Il Giornale Italiano di Radiologia Medica 2019 Settembre-Ottobre;6(5):496-9
DOI: 10.23736/S2283-8376.19.00223-7
Copyright © 2019 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano, Inglese
Fistola duodeno-cavale dopo radioterapia per metastasi retroperitoneale da adenocarcinoma uterino
Nicola CAMISASSI 1 ✉, Umberto G. ROSSI 2, Alessandro VALDATA 2, Francesco PINNA 2, Pierluca TORCIA 3, Maurizio CARIATI 3
1 School of Radiodiagnostics, San Martino University Hospital IRCCS, University of Genoa, Genoa, Italy; 2 Unit of Interventional Radiology, Galliera Hospital, Genoa, Italy; 3 Unit of Interventional and Diagnostics Radiology, Department of Advanced Therapeutic Diagnostic Technologies, ASST Santi Paolo e Carlo, San Carlo Borromeo Hospital, Milan, Italy
La fistola duodeno-cavale è una rara patologia potenzialmente letale. Tale entità viene riscontrata più comunemente in uomini nella quinta decade di vita e correla con un tasso di mortalità che raggiunge il 40%. Tipicamente si sviluppa in seguito a migrazione di filtri cavali, patologia peptica duodenale correlata a resezione di tumori retroperitoneali in associazione a radioterapia o migrazione transmurale di corpi estranei ingesti. I più comuni segni e sintomi di presentazione sono la sepsi e il sanguinamento gastrointestinale. L’elevata mortalità è stata attribuita alla difficoltà di stabilire una diagnosi che possa orientare in tempi brevi un appropriato intervento terapeutico. La tomografia computerizzata consente una valutazione non invasiva della vena cava inferiore e delle strutture adiacenti e può individuare correttamente la presenza di una fistola duodeno-cavale nell’83% dei casi. Presentiamo di seguito il caso di una paziente donna di 59 anni che ha sviluppato una fistola duodeno-cavale sei mesi dopo radioterapia retroperitoneale per metastasi da adenocarcinoma uterino.
KEY WORDS: Fistola; Radioterapia; Tomografia computerizzata; Adenocarcinoma uterino metastatico