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Il Giornale Italiano di Radiologia Medica 2019 Gennaio-Febbraio;6(1):62-70
DOI: 10.23736/S2283-8376.19.00154-2
Copyright © 2019 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano, Inglese
RM cardiaca 3 Tesla vs 1.5 Tesla: vantaggi, limiti, artefatti nell’esperienza personale
Irene CAMPO ✉, Lorenzo PAGNAN, Francesca SACCONI, Camilla SACHS, Marco SORATO, Maria Assunta COVA
Unit of Diagnostic Interventional Radiology, University Clinic Department of Surgical and Health Medical Sciences, Cattinara Hospital, Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste, University of Trieste, Trieste, Italy
Nonostante riesca a garantire immagini con rapporto segnale/rumore migliore, le immagini del cuore acquisite con apparecchiatura RM 3 Tesla risultano maggiormente gravate da diversi artefatti che dipendono direttamente dall’ intensità del campo magnetico, da fattori ambientali, da dispositivi medicali o non medicali RM compatibili presenti nel paziente, o dalle peculiarità anatomiche della regione studiata che, in questo caso, è soggetta a continui movimenti estrinseci legati alla respirazione ed intrinseci dovuti alla pulsazione. Risulta pertanto di importanza fondamentale per il radiologo che utilizzi questo tipo di tomografi, riconoscere la natura dei principali artefatti introdotti dall’alto campo a 3T per poterli ridurre, ottimizzando le sequenze o sfruttarli per la caratterizzazione tissutale. Da novembre 2017 a luglio 2018 abbiamo sottoposto a Cardio-RM (CRM) a 3 Tesla 193 pazienti. Nella nostra esperienza i vantaggi rilevati in qualità delle immagini si sono avuti soprattutto nelle sequenze di late enhancement, nelle sequenze di perfusione e nelle sequenze per il miocardial tagging. La sequenza condotta in SSFP (balance FFE) ha dimostrato invece minore contrasto fra il segnale miocardico e quello del sangue circolante in ragione del tempo T1 più alto. Tutte le sequenze impiegate hanno maggiormente sofferto di artefatti indotti dalla maggiore disomogeneità sia di B0 che di B1.
KEY WORDS: Risonanza magnetica - Cuore - Artefatti