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CASO CLINICO
Il Giornale Italiano di Radiologia Medica 2018 Settembre-Ottobre;5(5):680-3
DOI: 10.23736/S2283-8376.18.00116-X
Copyright © 2018 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Iperattenuazione periprotesica alla tomografia computerizzata dopo trattamento endovascolare di aneurisma dell’aorta addominale in rottura: un reperto preoccupante?
Elena BELLONI 1 ✉, Federico PALTENGHI 1, David COSSARD 2, Antonio BATTAGLIA 2, Giovanni AMBROSINO 2
1 U.O.C. Radiodiagnostica Lomellina, Ospedale Civile di Vigevano, Azienda Socio-Sanitaria Territoriale (ASST) di Pavia, Pavia, Italia; 2 U.O.S.D. Chirurgia Generale a Indirizzo Vascolare, Ospedale Civile di Vigevano, Azienda Socio-Sanitaria Territoriale (ASST) di Pavia, Pavia, Italia
L’aneurisma aortico vero è una dilatazione del vaso con interessamento di tutte e tre le tonache vascolari. La causa più frequente è l’aterosclerosi. La dilatazione aortica può interessare qualunque tratto dell’arteria, tuttavia la sede più colpita è quella sottorenale. Gli aneurismi aumentano di dimensioni col tempo e una delle complicanze può essere la rottura. Una diagnosi rapida di aneurisma aortico in rottura può essere effettuata con la tomografia computerizzata (TC). La diagnosi è essenziale per un adeguato trattamento, il quale avviene, quando possibile, mediante approccio endovascolare (endovascular aortic repair, EVAR), una procedura meno invasiva rispetto a quella “open”. La TC viene ripetuta nel follow-up dopo posizionamento dell’endoprotesi vascolare, al fine di escludere complicanze come gli endoleaks. Viene presentato il caso di un paziente maschio di 84 anni in cui la TC eseguita dopo 7 giorni dalla EVAR aveva evidenziato alla scansione basale aumento dell’iperdensità del trombo aneurismatico rispetto alla TC prima della procedura, in completa assenza di segni e sintomi di complicanze. Questo reperto veniva considerato allarmante all’inizio, tuttavia veniva alla fine concluso che la maggiore iperdensità fosse dovuta alla doppia somministrazione di mezzo di contrasto iodato (durante la prima TC e successivamente durante l’aortografia per la procedura endovascolare) e non all’aumento della componente emorragica nel sacco aneurismatico escluso. Questo caso sottolinea l’importanza per il radiologo di avere una conoscenza accurata della storia clinica e radiologica del paziente, per comprendere e refertare correttamente i reperti TC dopo trattamento endovascolare di aneurisma aortico addominale.
KEY WORDS: Aortic aneurysm, abdominal - Rupture - Tomography, X-ray computed - Complications