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UROLOGIC ONCOLOGY
Minerva Urologica e Nefrologica 2009 June;61(2):71-89
Copyright © 2009 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Strategie per migliorare l’efficacia della terapia intravescicale per il cancro della vescica che non invade lo strato muscolare
Smaldone M. C., Gayed B. A., Tomaszewski J. J., Gingrich J. R
Department of Urology University of Pittsburgh School of Medicine Pittsburgh, PA, USA
Il carcinoma a cellule transizionali (TCC) costituisce la seconda più frequente neoplasia maligna urologica, e il 70% dei pazienti presenta una malattia superficiale o non invadente lo strato muscolare (NMIBC). Il Bacillo di Calmette-Guerin (BCG), attualmente l’agente intravescicale più efficace nel prevenire la recidiva di malattia, rappresenta l’unica terapia che si è dimostrato inibire la progressione di malattia. Purtroppo, circa il 20% dei pazienti sospende la terapia con BCG a causa della tossicità locale e sistemica e più del 30% presenta i segni di una recidiva; questi dati hanno, quindi, suscitato un crescente interesse in agenti chemioterapici alternativi. La chemioterapia d’induzione intravescicale ha dimostrato avere un’efficacia comparabile al BCG in pazienti selezionati e l’instillazione immediatamente preoperatoria degli agenti chemioterapici è diventato lo standard terapeutico. L’evidenza proveniente da trial clinici che dimostrano l’efficacia del BCG in associazione all’interferon ·2B, gemcitabina e antracicline (doxorubicina, epirubicina, valrubicina) in pazienti refrattari o intolleranti a BCG è in crescita. Trials di fase I che studiano agenti alternativi, quali l’apaziquone, i taxani (docetaxel, paclitaxel) e la suramina stanno riportando risultati promettenti. Attualmente, gli sforzi sono anche diretti nell’ottica di ottimizzare la somministrazione dei regimi chemioterapici già esistenti, oltre all’impiego di nuove modalità tra cui l’ipertermia, la terapia fotodinamica, vettori marcati magneticamente e liposomi. Nonostante il recente entusiasmo per nuovi farmaci intravescicali, la cistectomia radicale rimane il trattamento di scelta per pazienti affetti da NMIBC in cui la terapia intravescicale fallisca e in pazienti selezionati affetti da tumori T1 con caratteristiche di invasività. Il nostro obiettivo in questo report è di fornire una revisione esauriente delle opzioni terapeutiche intravescicali attualmente disponibili per il trattamento di NMIBC con particolare enfasi sui farmaci emergenti e nuove modalità di trattamento.