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Minerva Urologica e Nefrologica 2004 December;56(4):371-6
Copyright © 2004 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Importanza della biochimica fetale nel trattamento delle ostruzioni del basso tratto urinario: descrizione di 3 casi.
Borrelli A. L. 1, Butler S. A. 2, 3, Borrelli P. T. A. 1, Zurzolo V. S. 1, Felicetti M. 1, Torella M. 1
1 Prenatal Diagnosis Center Department of Gynecology Obstetrics and Neonatology Second University of Naples, Naples, Italy 2 Williamson Laboratory Department of Obstetrics and Gynecology St. Bartholomews’s Hospital, London, UK 3 Medical Diagnostics Center of Reproduction Physiopathology Mercogliano (AV), Italy
Lo scopo del nostro studio è stato valutare l’utilità dei parametri biochimici urinari fetali, ottenuti mediante cistocentesi, nel selezionare i casi di uropatie ostruttive basse che possono beneficiare del trattamento chirurgico intrauterino.
In un periodo di circa sei mesi, abbiamo selezionato 3 gravide con feto portatore di uropatia ostruttiva bassa, diagnosticata mediante il rilievo ecografico di megavescica e oligoamnios, nel II trimestre di gestazione.
Abbiamo effettuato l’amniocentesi per l’esame del cariotipo fetale e il prelievo di urina fetale mediante cistocentesi per la valutazione del profilo biochimico urinario.
L’uso dei parametri biochimici ha condizionato le nostre scelte nel proporre o meno l’intervento fetale di shunt vescico-amniotico. In ogni caso la determinazione dei tassi dei diversi elettroliti urinari ha consentito la corretta valutazione delle condizioni renali fetali.
Mentre non sono ancora chiari gli effettivi benefici a distanza del trattamento chirurgico prenatale delle uropatie ostruttive basse, ci sembra di poter riaffermare l’importanza dell’uso dei parametri biochimici urinari fetali nella selezione dei soggetti, con funzionalità renale non ancora compromessa, da sottoporre a shunt vescico amniotico.