Home > Riviste > Minerva Urology and Nephrology > Fascicoli precedenti > Minerva Urologica e Nefrologica 2001 September;53(3) > Minerva Urologica e Nefrologica 2001 September;53(3):159-70

ULTIMO FASCICOLO
 

JOURNAL TOOLS

Opzioni di pubblicazione
eTOC
Per abbonarsi
Sottometti un articolo
Segnala alla tua biblioteca
 

ARTICLE TOOLS

Estratti
Permessi
Share

 

REVIEW   

Minerva Urologica e Nefrologica 2001 September;53(3):159-70

Copyright © 2001 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

Trattamento dell’iperomocisteinemia nei pazienti con insufficienza renale terminale

Hagen W., Födinger M., Hörl W. H., Sunder-Plassmann G.

From the Division of Nephrology and Dialysis Department of Medicine III *Division of Endocrinology Department of Laboratory Medicine University of Vienna, Vienna, Austria


PDF


A causa della sua potenziale associazione con le malattie cardiovascolari, i difetti alla nascita, e numerose altre condizioni, un aumento dei valori plasmatici di omocisteina, ha suscitato un vasto interesse. La maggior parte dei pazienti con insufficienza renale cronica si presenta con iperomocisteinemia, senza che siano ancora stati completamente compresi i meccanismi alla base di questo fenomeno. Un numero sempre più elevato di pubblicazioni sottolinea l’importanza del trattamento dell’iperomocisteinemia nei pazienti con insufficienza renale cronica. L’acido folico associato alla vitamina B6 e alla vitamina B12 è più efficace nel diminuire i valori di omocisteina, rispetto ad altri cofattori presi singolarmente. La dose ottimale di acido folico sembra essere di 1 mg al giorno per os. La somministrazione intravenosa di 1-1,5 mg a settimana di vitamina B12, sembra essere più efficace che 1 mg al giorno per via orale. Il ruolo della vitamina B6 è ancora lontano dall’essere compreso: potrebbe giocare un ruolo in associazione con l’acido folico e/o la vitamina B12. Infine, lo screening generale e la terapia dell’iperomocisteinemia non sembrano essere raccomandati.

inizio pagina