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Minerva Urologica e Nefrologica 2001 September;53(3):119-23
Copyright © 2001 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Chemioterapia neoadiuvante e chirurgia conservativa nel carcinoma infiltrante della vescica. Nostra esperienza
Fischetti G., Barrese F., Cuzari S., Marino C., Mariani S., Morello P.
Università degli Studi «La Sapienza» - Roma Dipartimento di Urologia «U. Bracci» IV SS
Obiettivo. Valutare l’efficacia del trattamento conservativo per i tumori invasivi della vescica allo stadio T2 con profonde resezioni transuretrali (TURB) seguite da tre cicli di chemioterapia con metotrexate, vinblastina, adriamicina e cisplatino (M-VAC).
Metodi. Tra settembre 1998 e marzo 2000, 5 pazienti sono stati sottoposti a TURB transparietali per neoformazioni endovescicali. Dopo la conferma istologica di malattia muscolo invasiva (stadio T2) tutti i pazienti sono stati introdotti nel protocollo chemioterapico M-VAC previa stadiazione clinica di TC toracica, addominale, pelvica e scintigrafia ossea. Il follow-up è stato di diciotto mesi. I pazienti sono stati valutati quattro settimane dopo il completamento della terapia mediante cistoscopia diagnostica, TURB e mapping vescicale.
Risultati. Quattro dei cinque pazienti (80%) hanno completato il protocollo terapeutico. Un paziente che non ha terminato il terzo ciclo per un grave quadro di mielodepressione, è stato sottoposto ad un dosaggio ridotto del 25% due settimane più tardi. Tre dei cinque pazienti (60%) erano esenti da tumore ad un primo controllo a quattro settimane dopo chemioterapia, un paziente (20%) presentava interessamento persistente dello strato muscolare vescicale ed uno (20%) presentava sia uno stadio superficiale (Ta) sia carcinoma in situ (Cis).
Conclusioni. Profonde TURB, seguite da tre cicli di chemioterapia con protocollo M-VAC, potrebbero essere un’alternativa effettiva per il trattamento conservativo delle vescica con stadio tumorale T2.