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ARTICOLI ORIGINALI   

Minerva Urologica e Nefrologica 1999 December;51(4):203-9

Copyright © 2000 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano

Insufficienza renale cronica e ritardo di crescita: oggi binomio non più inscindibile

Lama G., De Rosa E., Piscitelli A., Luongo I., Esposito Salsano M.

Seconda Università degli Studi - Napoli, Dipartimento di Pediatria


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Obiettivo. Scopo dello studio è stato quello di valutare, in pazienti di età pediatrica con insufficienza renale cronica ed in terapia conservativa, il grado di compromissione della crescita in funzione dell’età ossea e del GFR.
Metodi. Abbiamo valutato retrospettivamente la crescita di 26 bambini(12 F e 14 M) affetti da IRC in funzione dell'età ossea e del GFR. La loro età media alla diagnosi era di 5,8 anni. La patologia responsabile dell'IRC era rappresentata soprattutto da anomalie congenite strutturali e nefropatie ereditarie.Il follow-up medio è stato di 6,1 anni.
Risultati. Non vi era differenza significativa fra età ossea (EO) ed età cronologica (EC) (4,7±3,4 vs 5,7±3,5 anni, p<0,3) alla diagnosi, mentre la prima risultava lievemente ritardata (8,6±5,2 vs 11±5,6 anni, p<0,07) al termine dello studio. All'inizio dell'osservazione l'altezza media in SDS per l'EC era di -0,64±1,12 , alla fine dello studio era -1,2±1. Solo in 3 pazienti la statura era <-2 DS: due, sono stati sottoposti a trattamento con rhGH; la terza, aveva un potenziale accrescitivo ormai esaurito. La velocità di crescita (VC) media era di 6±4,2 cm/anno al momento della diagnosi e di 4,8±3 alla fine del periodo di osservazione (p<0.3). Alla diagnosi non vi era differenza significativa fra VC in cm/anno ed il GFR stratificato per range , al follow-up vi era lieve significatività fra VC ed IRC lieve vs grave (p<0,02). Analogamente non vi era correlazione significativa tra VC ed EC. Attualmente 20 pazienti sono in terapia conservativa e 6 sono stati sottoposti a trapianto: in questi ultimi la crescita è stata proporzionale alla funzione raggiunta dal rene trapiantato e all'età del ricevente.
Conclusioni. I regimi terapeutici conservativi e la buona compliance hanno consentito ai nostri pz di contenere il deficit di altezza.

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