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Minerva Urologica e Nefrologica 1998 December;50(4):237-40
Copyright © 1999 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Diverticoli dell’uretra femminile. Tecniche di imaging a confronto
Natale F., Ciccariello M., Morello P., Mariotti G., Cuzari S., Fischetti G.
Università degli Studi di Roma «La Sapienza» - Roma, Policlinico Umberto I - Roma, IV Divisione, Dipartimento di Urologia «U. Bracci»
Introduzione. Il diverticolo dell’uretra è una patologia rara, d’incidenza variabile tra lo 0,3 e il 6%, di difficoltosa diagnosi per l’aspecificità della sintomatologia clinica che lo caratterizza.
Scopo di questo lavoro è considerare la validità delle tecniche di imaging a nostra disposizione per la sua diagnosi.
Metodi. Il nostro campione era costituito da 19 pazienti di sesso femminile, di età compresa tra 20 e 53 anni sottoposte a diverticolectomia per divericolo dell’uretra tra il 1980 e il 1996 presso la IV Divisione del Dipartimento di Urologia «U. Bracci» dell’Università di Roma «La Sapienza», e sottoposte preoperatoriamente a indagini radiologiche (cistouretrografia minzionale e uretrografia a pressione positiva).
Abbiamo condotto uno studio retrospettivo al fine di valutare l’accuratezza delle singole metodiche.
Risultati. L’uretrocistografia minzionale ha mostrato una sensibilità pari al 77% dei casi; l’uretrografia a pressione positiva ha evidenziato un’accuratezza dell’85,7%. Infine, l’ecografia transvaginale che è stata sempre in grado di dimostrare, in tutte le pazienti in cui è stata utilizzata, la sacca diverticolare consentendo di mettere in evidenza anche diverticoli multipli e settati non evidenziabili dalla radiologia tradizionale; è facile da attuare, ben tollerata dalle pazienti, evidenzia le relazioni spaziali del diverticolo, consente di valutare anche le caratteristiche dei tessuti periuretrali.
Conclusioni. Riteniamo pertanto che l’ecografia transvaginale sia la metodica di prima scelta nella diagnosi di diverticolo uretrale.