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LA CHIRURGIA NEI TRAUMI
Minerva Chirurgica 2013 June;68(3):275-80
Copyright © 2013 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Traumi nelle regioni di conflitto e post-conflitto: contribuiti per il rafforzamento dei sistemi sanitari
Lunze F. I. 1, 2, Offergeld C. 3, Eichhorn T. 4, Tsorieva Z. 2, Esenov C. 2, Lunze K. 5 ✉
1 Boston Children’s Hospital, Harvard Medical School, Boston, MA, USA; 2 Vladikavkaz Children’s Hospital, Vladikavkaz, Russian Federation; 3 Department of ENT, Freiburg University, Freiburg, Germany; 4 Carl Thiem Hospital Cottbus, Cottbus, Germany; 5 Boston University School of Medicine, Boston, MA, USA
I traumi violenti non coinvolgono solo le regioni in conflitto e post-conflitto, ma interessano in misura crescente le nazioni industrializzate colpite dalla violenza degli attacchi terroristici. Abbiamo condotto un’analisi comparativa dei sistemi sanitari, presupponendo che i sistemi sanitari collocati in diversi contesti possono apprendere dalle rispettive sfide prodotte dai traumi violenti. Durante la tragedia di Beslan, nel Caucaso settentrionale russo, nel settembre 2004, più di 1000 bambini con le loro famiglie sono stati tenuti in ostaggio all‘interno di una scuola. Nel corso di tre giorni, 334 persone sono state uccise e un numero molto maggiore di persone è stato ferito. Nonostante tutte le vittime abbiano ricevuto assistenza sanitaria per i traumi immediati, un gran numero di persone ha sofferto di lesioni uditive causate dalle detonazioni all‘interno della scuola; tali lesioni non sono state trattate a causa dell’assenza nella regione di reparti ospedalieri specializzati in microchirurgia. La maggior parte delle vittime, se non tutte, ha sofferto di traumi mentali dovuti alla violenza vissuta, il che ha avuto un impatto sulla richiesta di assistenza chirurgica. Nell‘aprile del 2013, due detonatori rudimentali sono esplosi alla maratona di Boston, uccidendo tre persone e ferendone 264, 20 delle quali in maniera grave. Come conseguenza dei precedenti atti terroristici che avevano causato grandi numeri di vittime, gli ospedali si erano preparati tramite esercitazioni e coordinamento tra le strutture sanitarie, i soccorritori e le agenzie governative. In seguito all‘evento sono emersi alcuni profili di ferite simili a quelli riscontrati nel Caucaso settentrionale, i quali devono essere trattati dal sistema sanitario. I traumi derivanti da conflitti violenti e azioni terroristiche creano sfide simili ai sistemi sanitari. Essere pronti nel caso di grandi numeri di feriti richiede la revisione e il coordinamento dei servizi disponibili e può richiedere il rafforzamento dei sistemi sanitari esistenti. I professionisti sanitari devono incoraggiare i rappresentanti delle vittime e i gruppi di cittadini a fornire il loro contributo nella valutazione della prevalenza e del carico delle lesioni, inclusi i traumi mentali, e di agevolare il collegamento tra pazienti colpiti e assistenza sanitaria. La consapevolezza delle conseguenze traumatiche tardive, inclusi i traumi, che interessano la salute mentale, è essenziale per affrontare in maniera adeguata i bisogni delle vittime.