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REVIEW
Minerva Chirurgica 2012 October;67(5):445-52
Copyright © 2012 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Margini di escissione chirurgica nel carcinoma della mammella: recenti esperienze
Amato B. 1, Rispoli C. 2, Iannone L. 1, Testa S. 1, Compagna R. 1, Rocco N. 1 ✉
1 Department of General, Geriatric, Oncologic Surgery and Advanced Technologies, Federico II University, Naples, Italy; 2 Department of General and Emergency Surgery, Local Health Unit Napoli1, Naples, Italy
Il carcinoma della mammella rappresenta il tumore più frequente e la seconda principale causa di morte tra le donne nei paesi occidentali. La chirurgia conservativa, rappresentata dalla tumorectomia seguita dalla radioterapia, rappresenta il trattamento locale standard per i tumori T1 e T2. Laddove la necessità di una completa escissione tumorale con margini “liberi da tumore” o “negativi” per ottenere un efficace trattamento locale della malattia è comunemente accettata, la definizione di “margine negative” rimane controversa. Generalmente si definisce adeguato un margine di escissione di almeno 2 mm (intesa come distanza tra la china e il tumore), ma le opinioni in proposito appaiono discordanti dalla definizione di “assenza di inchiostro sul tumore” del National Surgical Adjuvant Breast and Bowel Project a distanze tra china e tumore di almeno 10 mm. La possibilità di ottenere una definizione molecolare in tempo reale dello stato dei margini rappresenterebbe un grande passo avanti e numerosi gruppi di studio in tutto il mondo si stanno muovendo in questa direzione, mostrando dati incoraggianti nella presentazione dei risultati preliminari. Ulteriori sviluppi di queste tecniche potranno combinare la definizione dello stato dei margini di escissione chirurgica con interventi terapeutici, utilizzando la terapia fotodinamica.