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  MALATTIE DELL’ESOFAGO 

Minerva Chirurgica 2009 April;64(2):169-81

Copyright © 2009 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

Chirurgia antireflusso

Gatenby P. A. C. 1, 2, Bann S. D. 3, 4

1 Division of Surgery and Interventional Science University College London Medical School, UK 2 Chelsea and Westminster NHS Foundation Trust, UK 3 Wellington Regional Hospital Wellington, New Zealand 4 University of Otago, New Zealand


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La malattia da reflusso gastro-esofageo è una patologia estremamente frequente in Europa e negli Stati Uniti. Questa revisione della Letteratura riguardante la chirurgia antireflusso valuta gli articoli con i migliori livelli di evidenza in termini di trattamento chirurgico della malattia da reflusso gastro-esofageo. È stato effettuato un confronto con la terapia medica antireflusso, ossia il trattamento con gli antagonisti dei recettori dell’istamina H2 e gli inibitori della pompa protonica. I trials randomizzati e le revisioni sistematiche disponibili a riguardo della malattia da reflusso gastro-esofagea vengono rivisti e dove i dati sono scarsi, vengono presi in considerazione i più ampi studi di coorte pubblicati. Complessiva-mente, la chirurgia antireflusso laparoscopica è sicura e ha un’efficacia sovrapponibile alla chirurgia antireflusso tradizionale laparotomica e alla miglior terapia medica con inibitori della pompa protonica. Il tasso di insuccesso è variabile, anche superiore al 50% a 5 anni in alcune serie. A causa dei costi derivanti dalla proporzione di pazienti che continuano ad assumere la terapia medica antireflusso, la chirurgia antireflusso non può essere raccomandata sulla base di una valutazione costo-beneficio rispetto alla miglior terapia medica. La scelta di quale intervento chirurgico effettuare ricade sulla fundoplicatio a 360° secondo Nissen o sulla fundoplicatio parziale (più frequentemente sec. Toupet). La sezione dei vasi gastrici brevi solitamente non è necessaria ed è associata ad un’aumentata morbilità relativa a meteorismo. La fundoplicatio a 360° tende a determinare un maggior controllo del reflusso, a fronte però di un aumentato rischio di disfagia. Vi è un trend in favore della chirurgia antireflusso rispetto alla miglior terapia medica in termini di prevenzione del cancro dell’esofago in pazienti portatori di esofago di Barrett, senza però che venga raggiunta la significatività statistica.

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