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REVIEW   

Minerva Chirurgica 2006 October;61(5):421-34

Copyright © 2006 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

Chirurgia oncoplastica conservativa della mammella: un rinascimento della tecnica chirurgica basata sull’anatomia

Chen C. Y., Calhoun K. E., Masetti R., Anderson B. O.

1 Section of Surgical Oncology, Department of Surgery University of Washington, Seattle, WA, USA 2 Department of Surgery, Taipei Veterans General Hospital, Taipei, Taiwan 3 Breast Surgery Unit, Department of Surgery Catholic University of Rome, Rome, Italy


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I chirurghi della mammella, utilizzando le tecniche chirurgice oncoplastiche conservative, possono avere ampi margini chirurgici e allo stesso tempo possono modellare e preservare o addirittura ringiovanire l’aspetto della mammella. L’asportazione chirurgica oncoplastica è stata sviluppata seguendo i margini tumorali, che generalmente seguono i segmenti anatomici della mammella, come è stato ben compreso sin dalla metà del 19° secolo grazie agli studi anatomici pionieristici eseguiti da Sir Astley Paston Cooper. La quadrantectomia, sviluppata da Veronesi e colleghi negli anni ’70 segue questi stessi principi anatomici che richiedono un’ampia resezione segmentale. La mastectomia parziale, chirurgicamente più ridotta, molto utilizzata negli Stati Uniti, prevede un’asportazione più ridotta, delle dimensioni di un cucchiaio, non anatomica, del cancro. Con margini chirurgici negativi, la mastectomia parziale equivale alla quadrantectomia per quanto riguarda l’obiettivo di conservare la mammella, come dimostrato dal tasso di recidive locali e dalla sopravvivenza delle pazienti. Tuttavia, la mastectomia parziale è meno versatile per quanto riguarda l’asportazione di cancri di grandi dimensioni e può maggiormente prestarsi a risultati cosmetici subottimali. I cancri con grandi componenti in situ possono essere particolarmente difficili da asportare con la mastectomia parziale standard, soprattutto quando essi si estendono sia centralmente verso il capezzolo che perifericamente verso le unità duttulo-lobulari distali terminali, con distribuzione segmentale disordinata. I segmenti duttali, ognuno dei quali drena in ultimo in un singolo seno lattifero maggiore a livello del capezzolo, variano per dimensioni e profondità nella mammella. I chirurghi della mammella dovrebbero valutare attentamente la distribuzione e l’estensione del cancro prima di intervenire chirurgicamente. Una combinazione tra le diverse indagini possibili con la diagnostica per immagini (mammografia con amplificazione, ecografia, risonanza magnetica, o tutte le precedenti) può consentire di meglio stimare l’estensione globale del tumore. Multiple bracketing wires offrono il maggiore aiuto per completare l’asportazione chirurgica. Questi tumori con diffusione segmentale vengono asportati al meglio utilizzando la resezione oncoplastica in base alla loro distribuzione.

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