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Minerva Chirurgica 2004 August;59(4):369-78
Copyright © 2004 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Ernioplastica laparoscopica versus ernioplastica laparotomica nel trattamento delle ernie inguinali primitive
Onofrio L., Cafaro D., Manzo F., Cristiano S. F., Sgromo B., Ussia G.
Durante l'ultimo decennio la tecnica laparoscopica è stata applicata al trattamento dell'ernia inguinale al fine di unire la tecnica tension-free e le migliorie estetiche e funzionali della chirurgia mini-invasiva. Tuttavia resta controversa quale sia il miglior trattamento chirurgico dell'ernia inguinale. Lo scopo di questo studio è quello di comparare l'approccio laparoscopico e la tecnica open in termini di: complicazioni, recidive, tempi di ricovero e di ritorno all'attività lavorativa.
Metodi. È stata eseguita un'analisi prospettica randomizzata su 121 casi consecutivi di ernia inguinale in un periodo di 12 mesi. I pazienti, di sesso maschile, ben informati, con ernia inguinale primaria e basso ASA, furono divisi in 2 gruppi e trattati consecutivamente: il Gruppo A con tecnica laparoscopica transaddominale preperitenale, il gruppo B con tecnica open.
Risultati. Il tasso di complicazioni fu del 5,26% per il gruppo A (nessuno necessitò di conversione) e del 4,68% per il gruppo B. Tutte le complicanze furono considerate minori. Nessuna recidiva fu osservata al follow-up di 12 mesi nei 2 gruppi. Il tempo di degenza e il ritorno all'attività lavorativa mostrò differenze statisticamente significative (rispettivamente gruppo A: 1,7 giorni, 9,3±7,2 giorni; gruppo B: 2,9 giorni, 12,1±7,1 giorni).
Conclusioni. La nostra esperienza, pur necessitando di follow-up più lunghi, conferma la validità dell'approccio laparoscopico all'ernia inguinale. L'anestesia generale e i maggiori costi della metodica sono un compromesso accettabile in considerazione del minor tempo di discomfort in pazienti con basso indice ASA ed esigenze di attività lavorativa/sportiva particolarmente intense.