![]() |
JOURNAL TOOLS |
Opzioni di pubblicazione |
eTOC |
Per abbonarsi |
Sottometti un articolo |
Segnala alla tua biblioteca |
ARTICLE TOOLS |
Estratti |
Permessi |
Share |


I TUOI DATI
I TUOI ORDINI
CESTINO ACQUISTI
N. prodotti: 0
Totale ordine: € 0,00
COME ORDINARE
I TUOI ABBONAMENTI
I TUOI ARTICOLI
I TUOI EBOOK
COUPON
ACCESSIBILITÀ
NOTE DI TECNICA
Minerva Chirurgica 2002 October;57(5):707-10
Copyright © 2002 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Uso della “flat mesh” T4r nell’ernioplastica inguinale secondo Trabucco. Note di tecnica
Festa V., Rollino R., Baracchi F., Morino M., Morino F., Trabucco E.
Molte delle tecniche chirurgiche proposte nel corso degli anni per la riparazione dell'ernia inguinale, sono state associate ad un elevato numero di recidive, determinato dalla presenza di una notevole tensione a livello della linea di sutura e dalla mancata considerazione delle alterazioni del metabolismo del collageno a livello della fascia trasversalis. L'avvento delle nuove tecniche ''tension-free'', tra cui quella descritta da Trabucco, ha rappresentato una svolta nella chirurgia erniaria. In questo lavoro sono illustrate le caratteristiche, le indicazioni e l'uso della ''flat mesh'' T4r in questo tipo d'ernioplastica. Il T4r non è un vero e proprio «tappo», ma una ''flat mesh'', un disco di 5 cm di diametro in polipropilene con grado di rigidità intermedio, che presenta un foro in posizione eccentrica di un centimetro di diametro per il passaggio degli elementi del funicolo spermatico. Per facilitare la sua sistemazione all'interno dell'anello inguinale profondo, in posizione preperitoneale, si usa un catetere Foley (14 Ch) il cui palloncino è insufflato con 20-30 cc di soluzione fisiologica o aria. Uno degli attuali problemi in discussione nel contesto delle possibili complicanze della chirurgia protesica è la «migrazione» del plug. Ciò ha spinto a riconsiderare l'uso dei ''Plug'' nell'ernioplastica inguinale secondo Trabucco. In particolare la collocazione del T4r al posto di un plug tridimensionale come il T1, rappresenta una scelta elettiva al fine di prevenire il rischio di compressione delle strutture vascolari loco-regionali.