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REVIEW
Minerva Chirurgica 2002 October;57(5):575-86
Copyright © 2002 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Liver transplantation for hepatocellular carcinoma
Hemming A. W., Nelson D. R., Reed A. I.
Il carcinoma epatocellulare è una delle neoplasie maligne maggiormente diffuse su scala mondiale e rende conto di più di un milione di decessi all'anno. Una diagnosi precoce, seppur difficile da raggiungere, appare importante ai fini terapeutici. In assenza di trattamento, la prognosi della malattia è assai scadente, con una soprovvivenza mediana di soli 6-9 mesi. L'epatectomia parziale viene ritenuta dai più il trattamento di scelta del carcinoma epatocellulare, con tassi di sopravvivenza fino al 50% a 5 anni. Purtroppo, la limitata riserva funzionale epatica nonché il numero o la sede delle lesioni tumorali impediscono di eseguire la resezione epatica tradizionale in molti pazienti.
Per questi è stata proposta l'epatectomia totale associata al trapianto di fegato, ma i risultati finora ottenuti sono stati variabili. Il trapianto di fegato offre il vantaggio di assicurare la rimozione completa della neoplasia anche nei pazienti portatori di lesioni multifocali o di cirrosi grave. Inoltre, il trapianto di fegato esclude l'eventualità che lesioni metacrone si sviluppino in seno al parenchima epatico residuo e ristabilisce una normale funzione d'organo. L'impiego del trapianto di fegato quale terapia oncologica d'elezione nei pazienti portatori di carcinoma epatocellulare è tuttavia limitato in maniera critica dalla grave penuria di donatori. Fino a quando non sarà possibile aumentare la disponibilità di organi, il trapianto di fegato nel carcinoma epatocellulare potrà essere offerto solo ai pazienti la cui sopravvivenza a distanza risulterà pari a quella dei trapianti per affezioni benigne. In questo lavoro vengono esaminati il ruolo e le indicazioni attuali del trapianto di fegato nel trattamento del carcinoma epatocellulare.