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Minerva Chirurgica 2001 October;56(5):501-6
Copyright © 2001 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
La colecistite acuta nell’ultrasettantenne
Leardi S., Delmonaco S., Maira E., Pietroletti R., Chiaretti M., De Milito R., Catani M., Simi M.
Obiettivo. La colelitiasi rappresenta una delle più frequenti indicazioni chirurgiche nell'anziano. In presenza di colecistite acuta, la prognosi postoperatoria risulta grave. Gli Autori con questo studio, hanno inteso analizzare i fattori correlabili con tale grave prognosi ed offrire un contributo al suo miglioramento.
Metodi. Sono stati studiati 157 pazienti, con età compresa tra i 70 e gli 85 anni (82 anni in media), osservati negli anni 1990-2000. Sessantacinque pazienti (gruppo A) erano affetti, al ricovero, da colecistite acuta e 92 (gruppo B) da colelitiasi sintomatica non complicata. La colecistite acuta è risultata la prima manifestazione della malattia biliare nel 69,2% dei casi. La colecistectomia laparoscopica è stata eseguita in 31 casi del gruppo A e in 58 del gruppo B.
Risultati. I pazienti operati per colecistite acuta hanno presentato un'incidenza di complicanze postoperatorie (18,4%) superiore a quella riscontrata nei pazienti del gruppo B (1,0%), (A vs B: c2=15,3; p<0,001); così come è risultata più elevata la mortalità postoperatoria (6,1% vs 1,0%). Tale prognosi grave è apparsa strettamente correlabile al grado di rischio secondo ASA (ASA II vs IV: c2=7,0; p<0,001) ed indipendente dal tipo d'intervento chirurgico(VLC vs open: c2=0,01; p=n.s.). I risultati ottenuti sembrerebbero confermare come l'insorgenza di complicanze postoperatorie sia legata alla interazione tra lo stato di sepsi biliare e la pressoché costante presenza di malattie associate negli anziani (Indice ASA).
Conclusioni. Una colecistectomia «precoce» in presenza di colelitiasi sintomatica, prima che insorgano complicanze settiche, potrebbe evitare tale grave prognosi negli anziani.