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Minerva Chirurgica 2001 October;56(5):467-74
Copyright © 2001 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
La riparazione protesica elettiva dell’ernia in-guinale per via anteriore. Principali tecniche a confronto
Zandi G., Vasquez G., Ortolani M., Romanini B., Mazza P., Buonanno A., Liboni A.
Obiettivo. Valutazione dell'efficacia terapeutica e del grado di accettabilità delle tecniche di plastica protesica secondo Lichtenstein, Rutkow e PHS in funzione delle complicanze, della «compliance» e del «performance status» dei pazienti operati.
Metodi. Uno studio prospettico preliminare sulle 3 principali tecniche di riparazione protesica attualmente in uso (Lichtenstein-Rutkow-PHS) è stato avviato su 60 pazienti suddivisi in tre gruppi omogenei per età, sesso, tipo di ernia inguinale primaria, anestesia impiegata e classe ASA. Per ciascun gruppo si sono valutate le condizioni cliniche, la «compliance» ed il «performance status» dei pazienti in funzione del tipo di plastica confezionata.
Risultati. La necessità di blanda sedazione associata all'anestesia locale in 6 pazienti, 1 (17%) operato con PHS e 5 (83%) con tecnica di Rutkow, depone per una possibile minor invasività della prima procedura. I tempi medi di durata degli interventi con PHS (40') e tecnica di Lichtenstein (36') depongono per la possibile minor indaginosità di tali procedure. Il minor impaccio deambulatorio si è avuto per le Lichtenstein (2%) e le PHS (2%). Lieve dolore postoperatorio nel 10% delle Rutkow, contro un 5% delle PHS, potenzialmente legato alla minor malleabilità delle protesi con maggior sensazione di «corpo estraneo». La «compliance» è risultata primariamente proporzionale alla presenza di dolore intraoperatorio (12% dei pazienti non disponibili a ripetere l'esperienza) e solo secondariamente al tipo di plastica apparentemente incidente, quest'ultima, sul «performance status» (10% dei pazienti con riferita rilevante sintomatologia algica postoperatoria).
Conclusioni. Le 3 tecniche sono risultate massimamente efficaci ed affidabili (completa assenza di complicanze con giudizio complessivo «ottimo» riportato nell'85% degli operati). L'apparente tendenza alla miglior «compliance» e «performance status» dei pazienti trattati con PHS potrebbe portare, se confermata in futuro, ad un suo utilizzo sempre più frequente nella riparazione dei difetti erniari medio-grandi.