![]() |
JOURNAL TOOLS |
Opzioni di pubblicazione |
eTOC |
Per abbonarsi |
Sottometti un articolo |
Segnala alla tua biblioteca |
ARTICLE TOOLS |
Estratti |
Permessi |
Share |


I TUOI DATI
I TUOI ORDINI
CESTINO ACQUISTI
N. prodotti: 0
Totale ordine: € 0,00
COME ORDINARE
I TUOI ABBONAMENTI
I TUOI ARTICOLI
I TUOI EBOOK
COUPON
ACCESSIBILITÀ
CASI CLINICI
Minerva Chirurgica 1999 June;54(6):437-42
Copyright © 1999 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Trombosi massiva dell’arteria mesenterica superiore dopo splenectomia. Una coincidenza?
Ponzano C., Nardi S., Carrieri P., Basili G.
La trombocitosi è una complicanza ben nota della splenectomia. La sua patogenesi è tutt'oggi poco nota così come è controverso il suo ruolo nel determinismo di fenomeni tromboembolici.
Gli Autori riportano un caso di trombosi dell'arteria mesenterica superiore insorta tre mesi dopo splenectomia in una paziente con trombocitosi persistente. A quanto ci risulta l'associazione degli esiti di una splenectomia con la trombosi arteriosa mesenterica non è stata descritta, mentre è ben nota la trombosi della vena porta o della vena mesenterica.
La patogenesi della trombocitosi che insorge a seguito di una splenectomia, può essere riferita alla mancanza della funzione emocateretica della milza, oppure alla carenza di un fattore umorale di origine splenica. Entrambi i meccanismi potrebbero essere ugualmente attivi, dal momento che in alcuni pazienti la trombocitosi compare nell'immediato postoperatorio per risolversi nell'arco di pochi mesi, mentre in altri compare più tardivamente persistendo anche a distanza di anni dall'intervento.
La letteratura in merito al rischio tromboembolico nei pazienti splenectomizzati è inconclusiva, non esistendo studi in grado di stabilire se i pazienti con trombocitosi post-splenectomia debbano o meno essere sottoposti a terapia anticoagulante o antiaggregante.
Certamente una raccomandazione per l'uso routinario di tali terapie non può essere posta sulla base di un'osservazione; per questa ragione deve essere enfatizzata la necessità di studi clinici controllati.