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ARTICOLI ORIGINALI   

Minerva Chirurgica 1999 March;54(3):117-22

Copyright © 1999 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

Benign biliary stricture. Personal experience and technical notes

Liverani A., Correnti S. F., Paganelli M. T., Antonini G., Mercati U.


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Obiettivo. Le stenosi benigne della via biliare principale sono per il medico una situazione piuttosto impegnativa in relazione alla scelta del miglior trattamento da adottare. Questa è una malattia benigna e richiede una terapia sicura, efficace e duratura. A tutt'oggi, i trattamenti non chirurgici vengono proposti come prima opzione terapeutica, ma la chirurgia sembra ottenere i migliori risultati a distanza.
Metodi. Gli Autori riportano la loro esperienza su 206 pazienti, 64 maschi e 142 femmine, di età compresa tra 27 e 77 anni, affetti da stenosi della via biliare principale postoperatoria (160 casi) od infiammatoria (46 casi). Tutti i pazienti tranne tre sono stati sottoposti a terapia chirurgica.
Risultati. La morbilità e la mortalità postoperatoria sono state rispettivamente pari a 18,4% e 3,4%. Il follow-up è stato condotto in un periodo compreso tra 2 e 16 anni. Stenosi tardive delle anastomosi bilio-digestive sono state osservate nell'82% dei pazienti e l'ulcera peptica o la colangite nel 4,9% dei casi. Le restenosi si sono presentate dopo un periodo medio di 2,5 anni (range 20 mesi - 6 anni), sottolineando la necessità di un follow-up di lunga durata. Risultati validi duraturi sono stati riportati nel 91,5% dei pazienti. Non si sono osservate complicazioni o risultati scadenti dopo papillosfinterotomia transduodenale.
Conclusioni. Gli Autori propongono alcune linee guida nella scelta del trattamento, analizzando i limiti della terapia non chirurgica e sottolineando la migliore tattica chirurgica. La derivazione bilio- bio-digestiva è una terapia sicura, efficace e duratura per le stenosi benigne della via biliare; l'epatico-digiunostomia secondo Hepp-Couinaud è la scelta migliore per le stenosi del tratto biliare medio-alto; la papillosfinterotomia transduodenale mantiene il suo importante ruolo nelle stenosi basse della via biliare.

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