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Minerva Pneumologica 2013 December;52(4):163-81
Copyright © 2013 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Utilizzo di dispositivi a pressione positiva delle vie aeree nel trattamento dell’apnea ostruttiva del sonno
Wozniak D. R., Smith I.
Respiratory Support and Sleep Centre, Papworth Hospital, Cambridge, UK
La pressione positiva continua delle vie aeree (continuous positive airway pressure, CPAP) è il trattamento più efficace e più frequentemente consigliato per l’apnea ostruttiva del sonno da moderata a grave in coloro che aderiscono alla terapia. Negli ultimi trent’anni sono state sviluppate nuove modalità e modifiche della pressione positiva delle vie aeree che hanno tuttavia faticato a mostrare un convincente vantaggio rispetto alla CPAP tradizionale. La pressione positiva automatica della via aerea (auto-titrating positive airway pressure, APAP) è stata convalidata in diversi trial e introdotta con successo nella pratica di routine. Esiste un certo numero di distinti algoritmi operativi utilizzati nei dispositivi APAP, alcuni dei quali possono essere usati per l’inizio non sorvegliato del trattamento. Le modifiche di sollievo della pressione sono equivalenti, ma generalmente non superiori alla CPAP per tollerabilità e aderenza al trattamento. La PAP bi-livello è utile in un sottogruppo di pazienti che richiedono PAP elevata o con ipoventilazione concomitante. Esiste la necessità di ulteriori studi per accertare l’efficacia e l’uso nella pratica clinica dei dispositivi di pressione positiva espiratoria nasale (nEPAP) e di nuovo software che miri a differenziare il sonno dalla veglia. La servo-ventilazione adattiva (adaptive servo-ventilation, ASV) può trattare efficacemente l’apnea complessa del sonno, ma la selezione dei pazienti per questo trattamento e il tempo ottimale di inizio dell’ASV rimangono poco chiari. Ulteriori studi sono necessari per determinare il ruolo di queste modalità alternative nel sottogruppo di pazienti che lottano per proseguire il trattamento o subire gli effetti negativi della PAP. L’impatto di nuove modalità, tra cui l’APAP, sugli esiti cardiovascolari è sconosciuto.