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BASI BIOLOGICHE IN PSICHIATRIA
Minerva Psichiatrica 2011 December;52(4):205-18
Copyright © 2012 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Infiammazione e schizofrenia: aspetti fisiopatologici e terapeutici
Müller N.
Department of Psychiatry and Psychotherapy, Ludwig-Maximilian University Munich, Munich, Germany
Per la schizofrenia viene postulata una patogenesi infiammatoria. È stato osservato un maggior numero di citochine proinfiammatorie e altri marcatori infiammatori. Lo stato immunitario proinfiammatorio nella schizofrenia sembra essere associato all’attivazione dell’enzima indoleamina 2,3-diossigenasi (IDO) del metabolismo del triptofano-chinurenina che comporta un disturbo nelle neurotrasmissioni dopaminergiche e glutamatergiche, oltre a possibili effetti di neurotossicità. L’attivazione differenziale delle cellule microgliali e degli astrociti potrebbe essere un meccanismo aggiuntivo che contribuisce a tale squilibrio. I modelli animali supportano l’opinione che un’attivazione immunitaria in età precoce potrebbe essere cruciale per una maggiore vulnerabilità successiva. Studi clinici ed epidemiologici dimostrano il coinvolgimento di diverse sostanze infettive nella patogenesi della schizofrenia e descrivono una sovrapposizione con altri disturbi psichiatrici. I dati genetici rivelano loci genici ubicati in una regione che include numerosi geni collegati alla funzione immunitaria. Il modello vulnerabilità-stress della schizofrenia viene evidenziato poiché lo stress è associato a un più elevato rilascio di citochine proinfiammatorie e contribuisce allo stato immunitario proinfiammatorio. Un’altra caratteristica del sistema immunitario, l’accensione della risposta immunitaria, rappresenta un ulteriore tassello per comprendere cosa causi i sintomi della schizofrenia. I dati derivanti dalle tecniche di neurovisualizzazione mostrano una perdita di volume, mentre gli studi con tomografia a emissione di positroni (PET) hanno rilevato un’attivazione microgliale nella schizofrenia, indicante un processo infiammatorio. Un’ulteriore linea di evidenza è il beneficio terapeutico del trattamento antinfiammatorio. Lo squilibrio immunologico nella schizofrenia comporta uno stato infiammatorio combinato a una maggiore produzione di prostaglandina E2 (PGE2) e una maggiore espressione della ciclossigenasi-2 (COX-2). Gli inibitori della COX-2 e forse altre sostanze antinfiammatorie sembrano avere effetti positivi sulla schizofrenia, soprattutto negli stadi iniziali del disturbo.