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BASI BIOLOGICHE IN PSICHIATRIA
Minerva Psichiatrica 2011 December;52(4):187-203
Copyright © 2012 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Aspetti clinici e neurobiologici dei trasgressori violenti
Schiltz K. 1, Witzel J. G. 2, Bogerts B. 1
1 Department of Psychiatry and Psychotherapy, Otto-von-Guericke University, Magdeburg, Germany 2 Central Forensic State Hospital, Uchtspringe, Germany
I reati violenti costituiscono un problema di salute pubblica importante. Nonostante ciò, si conosce ancora poco sui presunti interventi terapeutici che potrebbero prevenire una parte considerevole dei reati violenti. Un primo passo verso un approccio causativo nella prevenzione della violenza è rappresentato da una piena comprensione dei fattori che inducono a perpetrare reati violenti, siano essi nel settore sociale, medico o neurobiologico. Nella presente rassegna verrà trattata la conoscenza del sostrato neurobiologico che sta alla base dei comportamenti aggressivi e violenti, così come è stato esplorato negli animali ed esteso agli esseri umani mediante studi farmacologici, genetici e di imaging. A tal proposito, l’impatto specifico è attribuibile alla neurotrasmissione dopaminergica e serotoninergica la quale è stata coinvolta in determinate forme di comportamento violento negli animali e negli esseri umani, cioè l’aggressione reattiva/rabbia difensiva oppure la violenza premeditata e predatoria a sangue freddo. Verrà anche affrontato il ruolo dell’ossido di azoto e del testosterone. Le variazioni nei sistemi neurotrasmettitoriali non hanno a che vedere solo con i reati violenti di per sé ma piuttosto sembrano interagire con influenze iniziali nello sviluppo sociale che predispongono ai reati violenti consecutivi, come è stato esemplificato in maniera specifica per un polimorfismo della monoaminossidasi A, un enzima di degradazione delle catecolamine. Inoltre, disordini mentali particolari, come la schizofrenia, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività, il disturbo postraumatico da stress, il disturbo antisociale e borderline di personalità, la psicopatia, come pure il trauma cranico, mostrano una maggiore prevalenza nei trasgressori violenti. Caratteristiche specifiche di tali disturbi predispongono a diverse forme di comportamento aggressivo. Le risposte amigdalari iperattive in pazienti con disturbo borderline di personalità ad es., stanno alla base della loro violenza impulsiva, mentre l’iporeattività affettiva in risposta a situazioni emotive, associata a una mancanza di empatia, predispone gli individui psicopatici alla violenza predatoria.