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  BASI BIOLOGICHE IN PSICHIATRIA 

Minerva Psichiatrica 2011 December;52(4):171-85

Copyright © 2012 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

Progressi nella psicopatologia, nella classificazione e diagnosi della psicosi e nelle sue implicazioni cliniche

Franzek E. J. 1, Musalek M. 2

1 Novadic Kentron, Network of Addiction, Vught, the Netherlands 2 Anton Proksch Institute, Vienna, Austria


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Una delle principali ragioni del lento progresso della ricerca sulle psicosi è la diversa prospettiva assunta dai maggiori psichiatri nella classificazione delle psicosi che mostrano sintomi di “primo rango” in accordo a Kurt Schneider. Dall’inizio sino ad oggi, il paradigma di una patologia comune o continuum patologico e il paradigma di una varietà di diverse entità patologiche restano diametralmente opposti l’uno all’altro. L’analisi dello sviluppo storico dei sistemi di classificazione attualmente utilizzati indica che l’osservanza di termini e metodologie già istituiti costituisce sempre più spesso un ostacolo per la ricerca. La moderna ricerca richiede sindromi cliniche o spettri patologici omogenei al fine di poterli esaminare con metodologie e tecnologie scientifiche. Prima dell’introduzione del DSM-V e dell’ICD-11 bisogna dare risposta a una domanda urgente: il concetto di continuum psicotico è davvero incompatibile con il concetto di numerosi diversi spettri patologici o vi è un collegamento non ancora conosciuto tra i due? Il presupposto indispensabile per dare risposta a tale domanda è quello di ritornare alle realtà cliniche ed empiriche. Abbiamo poi bisogno di sviluppare una nuova generazione di sistemi di classificazione privi dei vincoli di qualsiasi ideazione dogmatica e di paradigmi irreversibili. La ricerca sulle psicosi rappresenta la neurologia delle funzioni cerebrali superiori. Sussistono pochi dubbi sul fatto che la dicotomia delle psicosi endogene in uno spettro affettivo bipolare e uno spettro schizofrenico sia stata una pietra miliare nella ricerca psichiatrica. Tuttavia, recenti ricerche indicano un terzo spettro etiologico indipendente di psicosi cicloidi indotte da stress che possono essere diagnosticate e differenziate sia dalle psicosi affettive sia da quelle schizofreniche attraverso una metodologia operativa affidabile.

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