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PSICHIATRIA INFANTILE
Minerva Psichiatrica 2011 March;52(1):61-9
Copyright © 2011 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Abuso infantile come fattore di rischio per il suicidio: dettagliato resoconto
Pompili M. 1, 2, Innamorati M. 1, Venturini P. 1, Serafini G. 1, Lester D. 3, Girardi P. 1
1 Department of Neurosciences, Mental Health and Sensory Functions, Suicide Prevention Center, Sant’Andrea Hospital, La Sapienza University Rome, Italy 2 McLean Hospital, Harvard Medical School, Boston, MA, USA 3 The Richard Stockton College of New Jersey, Pomona, NJ, USA
Il suicidio è un grave problema nell’ambito della salute pubblica. Ogni anno il milione di morti per suicidio é una perdita di vite umane molto superiore a quella imputabile a omicidi, guerre, catostrofi naturali, e ogni giorno le morti per suicidio superano quelle dell’attentato alle Torri Gemelle nel 2001. La letteratura riporta ormai una chiara ssociazione tra abusi fisici e sessuali infantili e rischio di suicidio in età adulta. Ai fattori ambientali é stato dedicato ancora poco spazio negli studi dedicati alla comprensione del suicidio. Nello specifico, l’interazione geni-ambiente si propone come una prospettiva avvincente. Scarso supporto sociale, abusi infantili e avversitá possono modificare lo sviluppo del sistema nervoso centrale (come ad esempio la funzione serotoninergica) dei bambini, conferendo maggiore vulnerabilità in età adulta. Molte evidenze si riferiscono anche all’alterazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, e del sistema noradrenergico. Risposte allo stress che non seguono i ritmi fisiologici sono documentate nella depressione e nel rischio di suicidio. Pertanto emerge che l’eccessiva metilazione delle sostanze che regolano il DNA (cromatina e istoni) è coinvolta in psicopatologie e nel suicidio quando si osserva, ad esempio, il recettore dei glucocorticoidi che viene epigeneticamente regolato nel cervello umano, e associato con alterata espressione genica del recettore glucocorticoide. L’ipermetilazione del gene del recettore glucocorticoide è stato trovato tra le vittime di suicidio con una storia di abuso durante l’infanzia, ma non tra i controlli o le vittime di suicidio con una storia negativa di abuso infantile. Tutto questo indica come l’ambiente può influenzare i meccanismi di regolazione dei geni e dovrà rappresentare un ulteriore punto di forza per una sempre più puntuale tutela dei bambini.