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PSICHIATRIA INFANTILE
Minerva Psichiatrica 2011 March;52(1):37-50
Copyright © 2011 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Abuso di minore e sua prevenzione
Braquehais M. D. 1, Picouto M. D. 2, Matalí J. L. 2
1 Department of Psychiatry and Legal Medicine, Vall d’Hebron University Hospital, Universitat Autònoma de Barcelona, Spain 2 Department of Child Psychiatry and Psychology, Sant Joan de Deu University Hospital Universitat Autònoma de Barcelona, Spain
L’abuso di minore costituisce una criticità clinica e sociale. L’abuso o il maltrattamento di minore può essere considerato una forma di trauma dell’infanzia che altera lo stato psico-biologico attraverso una complessa matrice di fattori comportamentali, emotivi e cognitivi. Nelle diverse nazioni variano il numero e l’entità dei maltrattamenti di minore che vengono riconosciuti e riportati. Per questo motivo nell’analisi della prevalenza dell’abuso di minore si utilizza la popolare metafora dell’iceberg di cui è visibile solo una parte. I fattori di rischio e quelli protettivi rispetto all’abuso di minore possono essere suddivisi in base a una struttura teorica che differenzia: 1) il bambino; 2) la famiglia; 3) la comunità; e 4) la società. Sebbene non tutti gli individui esposti riportino le stesse risposte alterate, vi è una crescente evidenza di effetti negativi immediati e a lungo termine dell’abuso di minore nello sviluppo cerebrale di bambini ed adolescenti. Esso, inoltre, aumenta il rischio di sviluppare in seguito patologie psichiatriche e mediche. In questo articolo, vengono descritte strategie di prevenzione primaria, secondaria e terziaria sebbene soltanto alcuni programmi di prevenzione abbiano riportato un’evidenza di efficacia. Nonostante il grande sforzo fatto negli ultimi decenni per migliorare la qualità dei programmi di prevenzione del maltrattamento dei minori, manca tuttora un’adeguata valutazione degli interventi attualmente disponibili e un livello sufficiente di informazione empirica per stabilire standard specifici di intervento. Tuttavia, l’evidenza disponibile è a supporto di una maggior efficacia delle politiche di prevenzione primaria rispetto alle strategie di prevenzione secondaria e terziaria.