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Minerva Psichiatrica 2007 September;48(3):313-27
Copyright © 2007 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Trattamenti cognitivi e comportamentali dell’insonnia primaria: revisione della letteratura
Malaffo M., Espie C. A.
Glasgow Sleep Centre Section of Psychological Medicine University of Glasgow, Glasgow, UK
Sebbene l’insonnia affligga circa il 15% della popolazione adulta e sia associata a costi personali e socio-economici, essa è ancora trattata in modo inadeguato. Quando i pazienti riferiscono insonnia al loro medico di base, la farmacoterapia è solitamente il trattamento di scelta offerto, sebbene recenti linee guida (NIH e NICE) sostengano che i farmaci ipnotici debbano essere utilizzati solo per brevi periodi nel trattamento dell’insonnia transitoria mentre terapie non farmacologiche dovrebberero essere il trattamento di scelta dell’insonnia persistente. In realtà, negli ultimi 35 anni la ricerca di terapia cognitive e comportamentali per l’insonnia ha fornito ampia evidenza della loro efficacia nel migliorare i disturbi del sonno. Più recentemente, trials clinici controllati randomizzati hanno fornito risultati in favore dell’impieg della terapia cognitivo-comportamentale (CBT-I) ne trattamento dell’insonnia primaria e dell’insonnia associata ad altre patologie. L’obiettivo di questo articolo è illustrare brevemente i trattamenti cognitivi e comportamentali per l’insonnia e di fare una revisione della letteratura. Complessivamente, si può concludere che il trattamentio cognitivo-comportamentale ha mostrato un grande successo nel trattamento dell’insonnia sia a breve che a lungo termine. Recenti trials mostrano aree promettenti per futuri studi, quali la possibilità di impiego di figure professionali nel campo sanitario (e.g. infermiere e assistenti sanitarie) per fornire manualised CBT-I, di impiegare la terapia cognitivo-comportamentale per aiutare ad interrompere l’utilizzo di farmaci ipnotici, di studiare la dose ottimale di CBT-I per raggiungere gli obiettivi (analisi della curva dose-risposta), di valutare l’efficacia di interventi molto brevi e l’efficacia di CBT-I quando l’insonnia è associata ad altre malattie.