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Minerva Psichiatrica 2003 September;44(3):163-70
Copyright © 2003 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Schizofrenia e comorbilità con Disturbi di Asse I. Correlazione con caratteristiche cliniche e funzionamento socio-lavorativo
Rocca P., Bellino S., Marino F., Montemagni C., Rasetti R., Rivoira E., Bogetto F.
Obiettivo. Gli obiettivi del presente studio sono stati: 1) determinare la prevalenza delle cosiddette Sindromi Psichiatriche Associate (APS) in un campione di pazienti schizofrenici stabilizzati; 2) analizzare la loro influenza sulle caratteristiche demografiche, cliniche, psicopatologiche e di funzionamento socio-lavorativo nel campione di probandi.
Metodi. Abbiamo studiato un campione costituito da 88 soggetti con schizofrenia stabilizzata afferenti al Dipartimento di Neuroscienze - Sezione di Psichiatria - Università degli Studi di Torino - Dipartimento di Salute Mentale TO 1 SUD nel periodo compreso tra gennaio 2002 e dicembre 2002. Sono stati raccolti dati demografici e clinici e sono state somministrate l'intervista clinica strutturata secondo il DSM-IV (SCID), la Positive and Negative Syndrome Scale (PANSS), la Comprehensive Psychopathological Rating Scale (CPRS) e la Quality of Life Scale (QLS).
Risultati. Degli 88 pazienti reclutati nello studio il 41% manifestava un disturbo psichiatrico di Asse I in comorbilità lifetime con la schizofrenia: il 20% un disturbo da uso di sostanze, il 13% un disturbo dell'umore e il 7% un disturbo d'ansia. La familiarità per disturbi psichiatrici è significativamente maggiore nel gruppo di pazienti con disturbi d'ansia in comorbilità. Numero dei ricoveri ospedalieri e punteggi ottenuti alla CPRS sono risultati significativamente più elevati tra i pazienti schizofrenici che presentavano disturbi dell'umore in comorbilità. Non sono emerse differenze statisticamente significative tra i gruppi nei punteggi delle sottoscale positiva, negativa, psicopatologia generale della PANSS e nei punteggi totale e delle 4 sottoscale della QLS (Relazioni interpersonali, Ruolo occupazionale, Fondamenti intrapsichici, Oggetti e attività comuni).
Conclusioni. I nostri dati suggeriscono che la presenza di un disturbo di asse I in comorbilità non influenza la gravità della sintomatologia psicotica né la qualità di vita, fatta eccezione per il disturbo dell'umore, che sembra incidere sulla psicopatologia globale e sul numero di riospedalizzazioni.