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Minerva Psichiatrica 2003 March;44(1):29-38
Copyright © 2003 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Rivalutazione della prevalenza dei disturbi bipolari secondo il concetto di spettro bipolare allargato
Maina G., Ceregato A., Forner F., Rosso G., Bogetto F.
Obiettivo. Gli schemi contemporanei di classificazione formalmente adottati dall'American Psychiatric Association (DSM-IV) e dalla World Health Organization (ICD-10) hanno abbandonato la posizione di Kraepelin del continuum maniaco-depressivo a favore di una netta separazione tra disturbi unipolari e disturbi bipolari. Le stime epidemiologiche ottenute con strumenti di ricerca basati su questi criteri ''conservativi'' indicano che i disturbi bipolari rappresenterebbero solo il 10-15% di tutti i disturbi dell'umore. Lo scopo di questo studio è quello di valutare la prevalenza dei disturbi dell'umore in un gruppo di pazienti ambulatoriali con due differenti criteri di diagnosi: il DSM-IV-TR e quelli proposti da un concetto di spettro bipolare allargato.
Metodi. Tutti i pazienti ambulatoriali afferiti consecutivamente al Servizio per i Disturbi Depressivi e d'Ansia dell'Università di Torino sono stati valutati con la Structured Clinical Interview for DSM-IV (SCID-CV). Sono stati selezionati tutti i pazienti che soddisfacevano i criteri diagnostici del DSM-IV-TR per i disturbi dell'umore. I pazienti sono stati quindi riclassificati secondo i criteri del ''soft bipolar spectrum'' di Akiskal e Pinto.
Risultati. Il campione è composto da 174 pazienti ambulatoriali. La distribuzione dei disturbi dell'umore secondo i 2 diversi criteri classificativi è la seguente: 147 (84,5%) disturbi depressivi vs 27 (15,5%) disturbi bipolari in accordo al DSM-IV-TR; 90 (51,7%) disturbi unipolari e 84 (48,3%) disturbi bipolari secondo i criteri del 'soft bipolar spectrum'.
Conclusioni. La riclassificazione diagnostica dei pazienti secondo i criteri del 'soft bipolar spectrum' ha comportato un radicale cambiamento nella distribuzione tra i due gruppi unipolare e bipolare. I risultati di questo studio confermano l'importanza di approfondire le indagini sul modello di spettro bipolare allargato; appare utile mettere a punto strumenti ancora più raffinati e precisi, validati su casistiche il più ampie possibili, e progettare studi che valutino casistiche numerose di soggetti.