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Minerva Psichiatrica 2002 December;43(4):259-74
Copyright © 2002 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Analisi bibliometrica delle pubblicazioni scientifiche sugli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina nel periodo 1980-2000
López-Muñoz F., Alamo C., Rubio G., García-García P., Martín-Agueda B.
Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) costituiscono un gruppo di farmaci che, fin dalla loro introduzione nella clinica, hanno avuto un grande successo, sia a livello di utilizzazione clinica che di ricerca scientifica. Per questo motivo, abbiamo considerato interessante realizzare uno studio bibliometrico sulle pubblicazioni scientifiche riferite a questi farmaci. Il database impiegato è stato EMBASE: Psychiatry CD-ROM. Sono stati selezionati quei documenti che contenevano, nel titolo del lavoro, le indicazioni fluvoxamina, fluoxetina, paroxetina, sertralina o citalopram. In totale, sono stati raccolti, mediante ricerca in Internet, 3622 documenti originali, pubblicati tra il 1980 e il 2000. I nostri risultati evidenziano una inadempienza della legge di Price, poiché la produzione scientifica sugli SSRI non comporta una crescita esponenziale (coefficiente di correlazione «r» di 0,937, rispetto a un «r» di 0,946 per aggiustamento lineare), a causa dell'esistenza di un punto di saturazione precedente. La rivista più impiegata per la diffusione di lavori sugli SSRI è Journal of Clinica Psychiatry (prima zona di Bradford) con 312 articoli, seguita da American Journal of Psychiatry (283, seconda zona di Bradford). È da sottolineare che, in sole 10 riviste (su un totale di 512), è stato pubblicato il 38,18% dei documenti del repertorio analizzato. Per quanto riguarda la provenienza dei lavori, gli USA sono il paese più produttivo (indice di partecipazione IPa = 41,50), seguiti 223 dal Regno Unito (10,68), Italia (6,35) e Francia (5,01). L'Industria Farmaceutica, quale responsabile dello sviluppo di queste molecole, ha prodotto il 10,38% dei documenti. Il 90,28% dei lavori sono stati pubblicati in lingua inglese. Mediante codifica manuale, i lavori sono stati classificati in quattro gruppi: Farmacologia sperimentale (8,38), Tolleranza e sicurezza (34,94%), Efficacia clinica (49,11%) e Non specificato (7,56%). Il farmaco più studiato è stato la fluoxetina (1745 articoli), seguita da paroxetina (659), fluvoxamina (539), sertralina (516) e citalopram (332). Le categorie di disturbi maggiormente presi in esame sono stati i disturbi dell'umore (843), di ansia (323), per abuso di sostanze (61), psicotici (49) e della condotta alimentare (38). Le categorie diagnostiche del DSM-IV sulle quali maggiormente sono stati studiati gli SSRI corrispondevano ad alcune delle loro indicazioni terapeutiche approvate; depressione (834), disturbo ossessivo-compulsivo (OCD) (171), disturbo di panico (75), fobia sociale (33) e bulimia nervosa (31). Vanno annoverate, tra le patologie psichiatriche non approvate, la schizofrenia (49) e l'alcolismo (42), e tra quelle non psichiatriche, si distinguono la sindrome premestruale (30), le demenze (20) e l'obesità (18). In proporzione al totale delle pubblicazioni per ognuno degli SSRI, la paroxetina ha dedicato più lavori alla depressione, alla fobia sociale e al disturbo di ansia generalizzata (rispettivamente il 28,07%; 2,28% e 0,76% della sua produzione), la fluvoxamina al disturbo ossessivo-compulsivo (9,28%), il citalopram al disturbo di panico (2,62%), la fluoxetina alla bulimia nervosa (1,43%) e la sertralina alla sindrome premestruale e al disturbo post-traumatico da stress (1,74 e 1,16%, rispettivamente). Gli antidepressivi di controllo più utilizzati negli studi clinici comparativi degli SSRI furono l'amitriptilina (51), la imipramina (42) e la clomipramina (32).