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REVIEW
Minerva Psichiatrica 2002 June;43(2):131-40
Copyright © 2002 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Farmacopsichiatria e disagio sociale
Longo G., Brundusino A. O., Cairoli S.
Gli Autori propongono delle riflessioni sulla funzione degli psicofarmaci nella relazione tra disagio mentale e ingiustizia sociale, in particolare si tenta di sottolineare che il facile utilizzo deifica l'esistente introducendolo nel sentiero di un facile e illusorio benessere.
L'azione dello psichiatra in questo errore di valutazione da parte di ogni paziente-agente è fondamentale, a lui compete il ruolo fondamentale di scendere a patti con la soggettività, con la realtà di ogni esistente: è il mondo della vita che va compreso non gli elementi chimici del farmaco. È nell'incontro con il soggetto che si rappresenta in misura maggiore l'attenzione dello psichiatra quale integrazione tra individualità, formazione, professionalità del clinico e richiesta d'aiuto del paziente: l'elemento terapeutico si snoda tra la tecnica dell'intervento e lo stile dell'incontro.
Resta salvo il valore di questi ritrovati chimici quando vengono utilizzati per una vera patologia e non per una «patologia» normale cioè: malessere sociale.