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Minerva Psichiatrica 2000 June;41(2):85-92
Copyright © 2000 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Contributo alla comprensione del vissuto psicologico di soggetti HIV+ mediante il Rorschach
de Bertolini C., Andreetto U.
Obiettivo. La comprensione del vissuto della persona sieropositiva, rimane uno degli importanti obiettivi da parte di chi s'occupa di psicoterapia con questi pazienti. Già molto si conosce circa le reazioni psicologiche alla malattia ma forse, fra ciò che appare del paziente e ciò che egli esperisce a livello profondo, rimane ancora molto da sapere. Lo scopo del presente lavoro è quello d'indagare mediante il test di Rorschach le dinamiche intrapsichiche del paziente sieropositivo, al fine d'integrare i dati ricavati dall'anamnesi e dai colloqui clinici.
Metodi. Il test di Rorschach è stato somministrato a 50 soggetti sieropositivi non tossicodipendenti in fase asintomatica che hanno richiesto un supporto psicologico al Servizio di Psicologia Medica afferente alla Clinica Psichiatrica dell'Università di Padova, da tempo in collaborazione con la Divisione di Malattie Infettive.
Risultati. I risultati del test hanno permesso d'evidenziare come nei pazienti, a distanza di 12/18 mesi, sia stata superata la fase di shock, ma permanga un sostanziale «pensiero dominante» che impedisce il buon funzionamento dell'attenzione, della percezione e della memoria. Infatti, specie alla tavola 5, che maggiormente «proietta» l'immagine del proprio Io, si rileva un «appesantimento» e deterioramento degli engrammi. Accanto a questi aspetti di «approccio mentale», si rileva una persistente inibizione a livello affettivo caratterizzata da una scotomizzazione del colore alle tavole cromatiche e dalla produzione di «risposte barriera» che impediscono l'accesso o la fuoriuscita delle dinamiche affettivo-relazionali.
Conclusioni. Il nostro lavoro ha permesso di rilevare la presenza di numerosi conflitti intrapsichici che inibiscono sia le funzioni psichiche, sia il normale deflusso delle dinamiche emozionali-affettive. Tali conflitti sono spesso legati a particolari strutture di personalità e al contesto del sostegno sociale nel quale il sieropositivo è inserito. La comprensione delle dinamiche mentali anche attraverso un test proiettivo, possono diventare un importante strumento per orientare il clinico nel suo complesso lavoro psicoterapico.