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Minerva Psichiatrica 1999 June;40(2):81-108

Copyright © 1999 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano

Dati attuali sulla neuropatologia della schizofrenia

Cipriano P., Silvestrini C., Iannitelli A., Bersani G.


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Questo articolo revisiona i principali studi neuropatologici post-mortem moderni, ovvero quelli, eseguiti negli ultimi 20 anni, caratterizzati da una maggiore adeguatezza metodologica. La maggior parte di essi ha dimostrato vari tipi di anomalie macroscopiche e microscopiche a livello delle strutture limbiche, della corteccia frontale, dei nuclei della base, del talamo, del tronco dell'encefalo, del cervelletto, del corpo calloso e del setto pellucido. Tut-tavia, lesioni «diagnostiche» di schizofrenia non sono state trovate.
Indagini «ultrastrutturali» compiute con metodi immunoistochimici e/o con microscopia elettronica hanno, invece, evidenziato numerose anomalie a carico di diverse strutture neuronali (assoni, dentriti, spine dentritiche, sinapsi, proteine ed RNA-messaggeri sinaptici). Tali riscontri consentono di ipotizzare che la schizofrenia possa dipendere da una «disconnessione» interneuronale capace di determinare i sintomi caratteristici della malattia, pur senza compromettere la sopravvivenza dei neuroni colpiti e/o senza alterare la loro morfologia di base.
Inoltre, la mancanza di astrocitosi e il riscontro di anomalie citoarchitettoniche (determinate da difetti della migrazione e della polarità neuronale) nel cervello degli schizofrenici suggeriscono che le anomalie strutturali possano essere la conseguenza di un disturbo nello sviluppo cerebrale e contraddicono l'ipotesi che la schizofrenia sia un disturbo degenerativo.

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