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Minerva Pediatrica 2008 August;60(4):443-55
Copyright © 2008 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Omega-3: dall’olio di fegato di merluzzo alla nutrigenomica
Caramia G.
Dipartimento di Pediatria e Neonatologia Azienda Ospedaliera Specializzata Materno Infantile “G. Salesi” Ancona, Italia
Gli anni venti del secolo da poco concluso sono stati particolarmente fruttuosi per alcune scoperte realizzate in tale periodo. Nel 1922 è stata confermata l’azione preventiva e terapeutica dell’olio di fegato di merluzzo e dei raggi solari contro il rachitismo e nel 1929 sono stati scoperti gli acidi grassi essenziali omega-6 e omega-3. Il ruolo svolto dall’olio di fegato di merluzzo dall’inizio del suo impiego non si esplica solo sulla prevenzione del rachitismo per l’azione sull’assorbimento del calcio, sulla formazione delle ossa e sulla crescita. Gli acidi grassi essenziali omega-6 e omega-3 in esso contenuti, come quelli della dieta, non influenzano solo lo stato biofisico delle membrane cellulari ma, in particolare l’elevato contenuto degli omega-3 a lunga catena, contribuisce, con un meccanismo nutraceutico, a favorire, fin dalle prime epoche della vita, lo sviluppo e la funzionalità del cervello, della retina e del tessuto nervoso in generale. È inoltre utile per un’adeguata elasticità delle pareti delle arterie, prevenendo o ritardando i disturbi cardiovascolari e la demenza senile, per un corretto funzionamento di tutto il sistema immunitario e per prevenire, o almeno ritardare, la comparsa di processi infiammatori-degenerativi cronici e neoplastici. Gli acidi grassi essenziali, per via diretta e indiretta e attraverso molteplici vie, condizionano l’attività di geni e proteine e svolgono un importante ruolo sui meccanismi dell’infiammazione, elemento base di molte malattie croniche, comprese le coronaropatie, l’artrite reumatoide e le neoplasie. È però oggi difficile evidenziare i soggetti che trarranno vantaggi dagli interventi dietetici. Un’adeguata conoscenza del patrimonio genetico individuale correlato con gli alimenti e l’effetto degli alimenti sulla espressione dei geni attraverso meccanismi nutrigenomici permetterà di identificare i soggetti più sensibili all’azione nutraceutica degli acidi grassi omega-3.