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Minerva Pediatrica 2006 June;58(3):255-62
Copyright © 2006 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Apporto iodico in un’area storicamente iodocarente
Lonati S., Rapa A., Di Dio G., Bellone S., Bona G.
Clinica Pediatrica Azienda Ospedaliera Maggiore della Carità Università degli Studi del Piemonte Orientale A. Avogadro, Novara
Obiettivo. In uno studio realizzato nel 1995-1996 la ioduria mediana determinata negli scolari era di 90 µg/l a Biella e di 136 µg/l a Novara; Biella è, quindi, risultata iodocarente e Novara iodosufficiente. Lo scopo di questo lavoro è stato determinare la prevalenza di gozzo all’ultrasonografia negli scolari biellesi e novaresi e l’ioduria mediana negli scolari biellesi.
Metodi. Ottocentoventinove soggetti nell’area di Biella e 310 in quella di Novara di età compresa tra i 7 e 15 anni sono stati sottoposti all’ultrasonografia tiroidea. È stata effettuata la raccolta di un campione casuale di urine per la determinazione dell’EUI nei soggetti biellesi.
Risultati. La percentuale di soggetti con un aumento del volume tiroideo, espresso in funzione dell’età, a Biella è del 15,7% e a Novara del 14,8% (P=0,7, c2 test). La percentuale di soggetti con un aumento del volume tiroideo in funzione della superficie corporea è del 17,1% a Biella e del 7,1% a Novara (P<0,0001, c2 test). L’ioduria mediana (25-75°) determinata negli scolari di terza e quinta elementare è di 159 µg/l (107-228 µg/l), quella calcolata negli scolari di seconda media è di 150 µg/l (92-218 µg/l).
Conclusioni. In base all’ioduria mediana, Biella risulta essere iodosufficiente. Utilizzando la prevalenza di gozzo come indicatore dell’apporto iodico, sia Biella sia Novara risultano a carenza iodica di tipo lieve. È da sottolineare, comunque, che l’ioduria valuta l’apporto iodico presente, il volume tiroideo, invece, valuta gli effetti della carenza iodica passata.