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Minerva Pediatrica 2005 June;57(3):129-36
Copyright © 2005 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Nuove dipendenze del terzo millennio: l’utilizzo di steroidi anabolizzanti come sostanza d’abuso
Roccella M., Paternò G., Bonanno M., Tusa F., Testa D.
Obiettivo. L'abuso di sostanze anabolizzanti si sta configurando come un problema di rilevanza psicosociale. L'uso di steroidi anabolizzanti in questi ultimi anni si è spostato dalla pratica sportiva professionale allo sport amatoriale e ad ambiti occupazionali particolari (buttafuori, modelli, ect.). La letteratura indica l'assuntore di steroidi come un poliassuntore che mette in atto condotte pericolose e aggressive per sé e per gli altri. L'obiettivo di questo studio è indagare le abitudini, le condotte di vita e il profilo psicologico di un gruppo di soggetti che frequentano centri sportivi nella città di Palermo (Italia), per verificare come l'utilizzo sconsiderato di sostanze anabolizzanti si trovi associato ad un determinato stile di vita e comportamento psicosociale.
Metodi. È stato preso in analisi un gruppo di 71 soggetti, a cui è stata somministrata la versione italiana riadattata del questionario americano Massachussetts Youth Risk Survey (1993) e una scala di valutazione della personalità, l'Adjective Check List (1980).
Risultati. Quindici pazienti hanno ammesso di ricorrere con diversa frequenza all'uso di steroidi. In questi soggetti l'uso ripetuto di steroidi anabolizzanti è risultato correlato (correlazione per ranghi Rho di Speraman) all'assunzione di altre droghe, a condotte a rischio ed a un preciso pattern di personalità. L'assunzione di steroidi risulta correlata con il consumo di sostanze stupefacenti (LSD, cocaina ed eroina), in maniera significativa (rispettivamente r=0,35, 0,31, 0,3, 0,28; P<0,01).
Conclusioni. Forte è quindi la necessità di mettere a punto delle ricerche ed analisi per approfondire il fenomeno, il contesto psicologico e sociale dell'uso di queste sostanze per costruire la base di un piano di prevenzione mirato, soprattutto in quei paesi, come l'Italia, dove il fenomeno ancora sommerso rischia di degenerare a tutti gli effetti in una nuova patologia sociale.