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REVIEW   

Minerva Pediatrica 2005 February;57(1):21-34

Copyright © 2005 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano

La manipolazione farmacologica del dotto di Botallo nelle cardiopatie congenite dotto-dipendenti e nei neonati pretermine con distress respiratorio. Revisione della letteratura e dati personali

Distefano G.


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Il dotto di Botallo, per la sua caratteristica peculiare di costituire un raccordo fra la circolazione sistemica e quella polmonare, può svolgere un ruolo emodinamico essenziale in alcune affezioni cardiache e respiratorie del neonato, condizionandone pesantemente la prognosi in senso favorevole o sfavorevole a seconda se, dopo la nascita, continua a mantenersi pervio o se per converso va incontro a una rapida chiusura. Le conoscenze sempre più approfondite sulla genesi di questi fenomeni, sviluppatesi in quest'ultimi anni, hanno aperto la strada alla cosiddetta «manipolazione farmacologica del dotto di Botallo», ossia quei provvedimenti terapeutici che consentono di regolarne l'apertura o la chiusura a seconda delle esigenze cliniche e che, come vedremo, rappresentano dei punti fondamentali nell'assistenza ai neonati con grave compromissione cardiaca e/o respiratoria.
Dopo una disamina dei principali meccanismi che sono alla base della pervietà del dotto durante la vita intrauterina e della sua chiusura dopo la nascita, vengono prese in considerazione le condizioni cliniche neonatali in cui è indispensabile mantenere pervio il dotto di Botallo dopo la nascita (malformazioni cardiache dotto-dipendenti) e quelle in cui bisogna invece accelerarne la chiusura (sindrome respiratoria idiopatica associata a dotto pervio). Vengono riportate, altresì, le acquisizioni più recenti sull'uso delle prostaglandine (PGE1) e degli inibitori della sintesi di tali sostanze (indometacina, ibuprofene) e le prospettive future sull'impiego di farmaci capaci di favorire il rilascio o l'inibizione dell'ossido nitrico a livello dell'endotelio duttale.

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