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CASI CLINICI   

Minerva Pediatrica 2004 August;56(4):453-6

Copyright © 2004 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano

Oligodontia. Osservazione di un caso clinico

Maina D., Tardivo I., Civale D., Silengo M.


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Si definisce «oligodontia» l'assenza congenita di 6 o più denti, esclusi i terzi molari. I fattori genetici rivestono un ruolo importante nell'oligodontia vera: essa, infatti, è un tratto ereditario dominante relativamente frequente nella popolazione; in particolare, è discretamente frequente l'agenesia degli incisivi laterali, che viene trasmessa come carattere autosomico dominante con espressività variabile. Più rara risulta essere l'assenza congenita di più denti permanenti. L'ipodontia nella dentizione decidua ha un'incidenza variabile tra 0,1% e 0,7% e non esistono differenze tra i 2 sessi; l'ipodontia dei denti permanenti, invece, è più frequente nel sesso femminile rispetto a quello maschile e presenta un'incidenza tra il 6% e il 10% della popolazione generale. L'oligodon-tia può seriamente interferire sull'accrescimento dello scheletro maxillofacciale di bambini e adolescenti ed è perciò un problema che va affrontato ponendo particolare attenzione sia allo sviluppo fisico, sia a quello psicologico del paziente. Gli Autori riferiscono su un caso di oligodontia di un bambino di 8 anni, asmatico, allergico, con frenulo linguale corto, palato stretto e agenesia dentaria multipla di 17 denti permanenti (assenza di ipodontia a carico della dentizione decidua). L'esame obiettivo del bambino era completamente negativo. Il bambino verrà attentamente seguito per valutare l'eventuale manifestarsi di dimorfismi maxillofacciali che necessitino di un intervento precoce. L'intervento terapeutico definitivo verrà eseguito quanto più precocemente possibile con l'utilizzo di impianti endossei orali al fine di permettere una normale funzione masticatoria e una corretta fonesi.

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