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Minerva Pediatrica 2003 December;55(6):607-14
Copyright © 2003 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Il ruolo del trattamento endoscopico nella cura del reflusso vescico-ureterale. Esperienza di 16 anni
Capozza N., Caione P.
Obiettivo. Il reflusso vescico-ureterale (RVU) è la più comune uropatia riscontrabile in età pediatrica. Nonostante il notevole interesse clinico e scientifico sull'argomento, non vi è accordo sulle modalità di trattamento del RVU. Fino a metà anni '80 il trattamento del RVU era basato, nei casi più severi, sulla chirurgia, mentre nelle forme lievi o moderate era indicata la profilassi antibiotica a lungo termine. Nel 1982 è stato introdotto il trattamento endoscopico del reflusso ad opera di Mathoushek, mediante iniezione sottomucosa subureterale di vari materiali biocompatibili. Dalla sua introduzione il trattamento endoscopico del RVU si è largamente diffuso, risultando efficace in una alta percentuale di casi. Le indicazioni al trattamento endoscopico si sono ampliate, grazie al miglioramento dei materiali iniettabili e alla maggiore esperienza tecnica.
Metodi. Viene qui riportata la nostra esperienza, relativa a 1029 pazienti e 1478 ureteri refluenti, trattati endoscopicamente durante il periodo 1986-2001. Il reflusso variava dal 2° al 4° grado. Nei primi 14 casi è stato usato il Teflon. Dopo il 1989 è stato usato il collagene bovino in 442 bambini, e dal 1996, il Deflux’ polimero biodegradabile di destranomero e sodio ialuronato, in 573 bambini. Tutti i pazienti sono stati valutati clinicamente per possibili disturbi minzionali. Tutti i pazienti hanno completato un periodo di follow-up di almeno 1 anno.
Risultati. Dopo 1 o 2 iniezioni la cistouretrografia minzionale, effettuata dopo 6-12 mesi, ha documentato l'assenza di reflusso, o la regressione al grado 1°, in 1123 ureteri (76%). Nei gradi 2°-3° e 4° la percentuale di successo è stata rispettivamente 87%, 73% e 48%. Le complicazioni sono state minime (0,5%).
Conclusioni. I nostri risultati confermano che il trattamento endoscopico del RVU è una valida alternativa alla profilassi antibiotica a lungo termine e, in casi selezionati, alla chirurgia «a cielo aperto». L'insuccesso del trattamento è spesso associato alla dislocazione del materiale iniettato, probabilmente causato da disfunzione vescicale. La brevità della ospedalizzazione, l'assenza di complicanze significative, la sicurezza dei materiali e la buona percentuale di successo fanno del trattamento endoscopico la metodica di scelta nei reflussi di 2° e 3° grado. Le indicazioni rimangono controverse nel reflusso di 4° grado. Nei pazienti con disfunzione vescicale, il trattamento endoscopico dovrebbe essere preceduto da un adeguato periodo di terapia urofarmacologica e rieducazione minzionale.